Ieri ha avuto luogo a San Marino un convegno sulla figura di Luigi Einaudi.
Ne tratta Il Resto del Carlino.
«Un politico che pensa», questo il ritratto che il convegno su Luigi Einaudi, nel cinquantenario della sua morte, ha tratteggiato. Un giudizio cui si sono allineati con ricordi diversi e citazioni ad ampio raggio gli oratori intervenuti, tutti docenti universitari di storia, di economia, di filosofia del diritto. Più che la vita del “primo presidente eletto” italiano si è parlato della sue intuizioni politico-eonomiche. Per molti una sorpresa sentire come concetti del secolo scorso siano ancora attuali e praticabili dalla politica di questi tempi; soprattutto sul fronte italo-sammarinese. Il professor Renato Di Nubila ha illustrato, ad esempio, l’ampio carteggio di inizio 1900 fra Luigi Einaudi e Pietro Franciosi. Un dossier di documenti che coinvolgevano spesso i commerci e i rapporti fra i due Paesi. Pure il “trenino” che collegava i due Stati al centro di lettere, del primo dopoguerra, fra Luigi Einaudi e Gino Giacomini. Anche il “caso Rovereta”: Gino Giacomini, allora segretario Esteri, fu bloccato al confine di Dogana. Non aveva il lasciapassare per rientrare in Territorio, fu inesorabilmente fermato dai militari italiani.
Accadde oggi, pillola di storia sammarinese