Lunedi’ 12 marzo 2007, incontro pubblico sul tema ‘Donne e scienza’

Lunedi’ 12 marzo 2007, incontro pubblico sul tema ‘Donne e scienza’

Lunedi’ 12 marzo 2007, ore 17,00, aula magna scuola secondaria superiore: Conferenza della Prof.ssa Sara Sesti. Il Dipartimento della Formazione dell’Università di San Marino prosegue i suoi. Dopo la conferenza svoltasi durante il mese di Dicembre dal titolo “Il ruolo delle donne nella scienza” tenuta dalla prof.ssa Laura Gobbi della nostra università, ora è la volta della prof.ssa Sara Sesti, responsabile per il “Centro di Diffusione della Cultura Scientifica e Tecnologica” dell’Università di Milano e della rassegna di film e documentari scientifici “Vedere la Scienza- Sguardi sulle Donne di scienza”.

La prof.ssa Sara Sesti terrà una pubblica conferenza lunedì 12 marzo alle ore 17,00 presso l’Aula Magna della Scuola Secondaria Superiore, rivolta sia agli insegnanti sia agli studenti della nostra scuola secondaria superiore, dal titolo “Donne e scienza. Un percorso da tracciare”.

Donne e scienza sembrano procedere su cammini distanti: il numero di donne che rivestono ruoli di rilievo nella ricerca è esiguo, malgrado ottimi risultati delle studentesse nelle facoltà scientifiche e la massiccia presenza femminile in molti laboratori. Come spiegare questo paradosso?

Le donne non amano la scienza? La scienza non è adatta alle donne? O forse è più corretto chiedersi: perché la conoscenza e la pratica scientifica hanno così a lungo escluso l’apporto del pensiero femminile?

La conferenza tenuta dalla prof.ssa Sara Sesti tratterà questi interrogativi. Non solo, nel corso dell’incontro verrà proiettato anche un film “Il segreto della foto 51” relativo alla vita di Rosalind Franklin, scienziata che diede un contributo rilevante alla biologia molecolare, fornendo le prove sperimentali della struttura del DNA.

Per questa scoperta ricevettero il Nobel i suoi colleghi Crick e Watson che realizzarono il modello a doppia elica grazie alle fotografie della diffrazione ai raggi X del DNA scattate dalla Franklin, sottratte dal laboratorio della scienziata. La verità fu rivelata solo molti anni dopo, dallo stesso Watson, nel suo libro “La doppia elica”, dove lo scienziato raccontò l’episodio del furto in termini scherzosi.

Ufficio Stampa & Relazioni Esterne
Università di San Marino

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