L’Università di San Marino crea l’archivio delle memorie sammarinesi

L’Università di San Marino crea l’archivio delle memorie sammarinesi

Le storie individuali e familiari della comunità del Titano verranno raccolte, tutelate, digitalizzate, conservate e valorizzate dal nuovo Archivio Multimediale delle Memorie Sammarinesi, curato dall’Università degli Studi della Repubblica di San Marino.

L’iniziativa, annunciata oggi in una conferenza stampa che ha raccolto accademici e addetti ai lavori nella sede del Dipartimento di Scienze Umane – spiega un comunicato stampa a cura dell’Università di San Marino –  sarà suddivisa in due sezioni: una legata all’audiovisivo, per riscoprire il patrimonio cinematografico privato e inedito custodito in repubblica, l’altra composta da testi autobiografici e simili, in forma scritta. Cruciale, da questo punto di vista, il contributo della comunità sammarinese: il materiale dovrà arrivare proprio dalla cittadinanza. A proposito, il Centro Studi sulla Memoria dell’Ateneo sammarinese aprirà una call, a partire da mercoledì 1° febbraio, per la raccolta di filmati amatoriali, sperimentali, indipendenti e documentari, nonché diari, lettere, registrazioni audio e non solo. L’invito è rivolto a chiunque abbia un legame affettivo o di altro tipo col Titano.

Il progetto, che prevede la formazione di personale con competenze specifiche per la catalogazione dei materiali e la creazione di una piattaforma online per scopi di ricerca e divulgazione, vede la partecipazione di una serie di figure impegnate su vari livelli: fra loro la docente Maria Elena D’Amelio, la direttrice del Centro di Ricerca sull’Emigrazione Patrizia Di Luca, la direttrice scientifica del Centro Studi sulla Memoria Patrizia Violi, il consulente scientifico Mario Panico e la responsabile della catalogazione Claudia Gattei, nell’ambito del Dipartimento di Scienze Umane diretto da Luigi Guerra. “I film di famiglia – ha spiegato D’Amelio dopo aver mostrato un trailer dell’iniziativa – ci permettono non solo di conservare delle memorie private, ma anche di metterle in dialogo con la grande storia”, quindi con il contesto in cui sono state realizzate e gli avvenimentiuniv del periodo. In ballo c’è materiale come “bobine, 8mm, VHS e DVD”, ha sottolineato Panico. L’intenzione espressa da D’Amelio è “recuperare e salvare questo patrimonio anche attraverso la digitalizzazione, per evitare che scompaia”. Le ha fatto eco Violi: “Filmini di famiglia e diari – le parole dell’accademica – non sono marginali ma molto importanti perché testimoniano, fra le altre cose, forme e modi di rappresentazione”. Rispetto ai testi “accoglieremo sia testimonianze scritte ora che elaborate in passato”, ha specificato Di Luca, che ha inoltre letto due estratti. I documenti originali verranno riconsegnati agli autori o proprietari, e catalogati in un sistema che vedrà, per ogni contributo, la creazione di una scheda online “inserita nella rete bibliotecaria dell’Emilia – Romagna e di San Marino”, ha assicurato Gattei. Quello interessato è un progetto di ampio respiro e lungo corso: “Iniziative di questo genere – ha rilevato Guerra – richiedono un’attenzione costante nel tempo, ed è proprio quello che ci impegniamo a fare per portare avanti l’archivio”. Video, scritti e registrazioni audio potranno essere messi a disposizione su appuntamento scrivendo all’indirizzo amms@unirsm.sm. L’archivio verrà realizzato in collaborazione con Home Movies di Bologna – archivio nazionale del film di famiglia, e Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano”.

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