Luxury Department Store: lusso a fondo perduto (a spese nostre)

Luxury Department Store: lusso a fondo perduto (a spese nostre)

LUXURY DEPARTMENT STORE: LUSSO A FONDO PERDUTO (A SPESE
NOSTRE)

E’ da tanto tempo che sosteniamo che la crisi, sia essa economica o di
sistema, dovrebbe acuire l’ingegno. Potrebbe essere uno stimolo per combatterla
al basso, estirpandone le radici e crearne altre di più sane e consone per la
nostra territorialità nonché sovranità. Ma quest’ottica non appartiene di certo
a Bene Comune (DC-AP-NS-PSD), che anzi preferisce rincorrere la crisi e
strumentalizzarla per tartassare la cittadinanza con patrimoniali, riforme
fiscali, tagli sui diritti primari di salute, istruzione ecc. Immaginiamo che i
maghi ci potrebbero rispondere: “cosa volete, abbiamo promesso 600 posti di
lavoro pochi giorni fa, e siamo coerenti con quanto anticipato”. Infatti ecco
uscire dal cilindro del mefistofelico del Bene Comune una Delibera del
Congresso di Stato che apparentemente potrebbe essere intesa volgere in tal
senso. Apparentemente sia chiaro, poiché tali atti vanno letti in maniera
attenta. RETE ha già fatto presente in Consiglio ciò che adesso scriveremo.

La delibera n°10
datata 29 luglio 2014
(si ponga attenzione alle date) avente per oggetto
“Accordo per la realizzazione di un importante investimento economico -Luxury
Department Store San Marino-” fu messa on line sul sito istituzionale della
Segreteria degli Interni nella giornata di giovedì 4 settembre, alle ore 10.56,
ossia poco prima che l’aula consiliare iniziasse il dibattito sull’Assestamento
di Bilancio
. Un comma che prevedeva, tra le altre cose, il
condono fiscale
: altro escamotage folkloristico emerso dal
cilindro, atto a racimolare soldi facili favorendo l’azzeramento delle
responsabilità civiche ed amministrative di chi commise comportamenti illeciti
nel triennio 2011-2013.
Ebbene in questa delibera si evidenziano dei numeri importanti: realizzazione
tra 50 e 70 punti vendita; piano occupazionale di circa 250 unità a cui
aggiungere un indotto di altri 50 impieghi indiretti; stime di fatturato annuo
tra 50-80 milioni di euro; realizzazione tra 600-800 posti auto. Sino a ciò
nulla da eccepire, a parte capire l’utilità di altri parcheggi.
Ma c’è un punto nodale: l’investimento complessivo ammonterebbe a circa 60
milioni di euro, dei quali circa 20 investiti direttamente dai soggetti
promotori. Se la matematica non è opinione, anche nel mondo dei maghi di Bene
Comune, 60-20 = 40. La domanda sorge pertanto spontanea: dove andranno a
prendere i 40 milioni mancanti? Semplice: a questi nuovi lussuosi amici
di San Marino
(già perché la risposta alla crisi, secondo Bene Comune
è la ricerca del lusso ostentato…) verranno concesse le seguenti
agevolazioni
:

–  regime agevolato per l’applicazione dell’imposta generale sui
redditi;

– regime agevolato delle imposte di registro;

– accesso agevolato ad un decreto che richiama a sua volta al credito
agevolato per l’ampliamento e la ristrutturazione di un immobile;

– convenzione per una variante al piano particolareggiato R2 12.

Ma soprattutto si prevede “di istituire, nell’ambito del Bilancio dello
Stato per l’esercizio finanziario 2015, un apposito capitolo di spesa,
finalizzato al riconoscimento di un contributo straordinario A FONDO
PERDUTO
a sostegno di una parte dei costi di ristrutturazione
dell’immobile, da erogarsi subordinatamente all’adozione della Legge di
Bilancio per gli esercizi 2015/2017″.
Il politichese è un linguaggio che poco ci aggrada: riesce nella capacità di
confondere volutamente le idee. Quindi nella nostra laicità di pensiero, la
semplifichiamo. Quei 40 milioni circa, saranno letteralmente regalati a
questi erranti imprenditori, attraverso una pioggia di sgravi fiscali,
piuttosto che una variante al PP, e con uno stanziamento straordinario a FONDO
PERDUTO, che sarà reso attuativo durante la Finanziaria 2015.
I Maghi
riescono nell’impossibile!

Ma avremmo 300 nuovi posti di lavoro! Poco importa secondo tale teoria tutta
da dimostrare, se essi saranno in gran parte regolati dalla recente legge della
Segreteria al Lavoro che prevede tra le altre cose, ulteriori sgravi ai datori
di lavoro, stipendi da fame e precarietà continua per i salariati. E’
una lotta evidente impari tra coloro che vivono, ostentano e puntano al lusso e
chi -a fatica- percepirà salari miserevoli
.
Oltre a tutto questo, bisogna attentamente valutare la non nuova regalia offerta
a coloro che sono gli attuali proprietari dell’edificio in questione. Si vorrà
negare ad essi una buona uscita statale, ergo pagata da tutti, dopo che per
anni furono goliardicamente presi in giro con i giochi della sorte? Non sia
mai…un favore non lo si nega a nessuno del resto, le amicizie vanno coltivate.
Pertanto a grande richiesta vi sarà a breve la riproposizione di ciò che
accadde nella Finanziaria 2013, ove si sventò l’acquisto dello Stato per lo
stabile del ove sorge il Centro Uffici…il lupo perde il pelo ma non il vizio.

Gioiamo per tanta sagacia. Del resto è colmo di felicità pure il Marco Gatti
che sui quotidiani afferma convintamente: “Bene gli sgravi se il progetto
merita”; tanto in un modo o nell’altro quel deficit economico ci penseranno loro
a metterlo in ordine.
Il tangibile ed atavico problema è che questo Paese sta vivendo una crisi
impressionante a 360 gradi. Ma una cosa sostanziale manca a questo esecutivo:
la oggettiva capacità di approntare idee innovative reali, poiché altro non sono,
queste persone, che la quasi esatta riproposizione di chi tale stato di cose lo
ha creato negli anni precedenti. Pertanto ci si ritrova con progetti che mirano
più alla facciata che alla sostanza. Irretire la cittadinanza con la panacea di
nuovi posti di lavoro, esponendola alle condizioni che le attuali leggi in
merito vanno a regolamentarlo, sarebbe semplicemente da denuncia (parolina che
mal sopportano i maghi). Se nell’altro piatto della bilancia si pone una
pressione fiscale pesante ed il taglio dei diritti basilari, il potere di
acquisto notevolmente abbassato, si capisce molto bene ove si rischia di
andare.
Il dato sostanziale è che pur di aver un minimo di credibilità, si facciano
passi troppo lunghi e dispendiosi, vendendo la pelle dell’orso prima di averlo
soppresso. O che si conceda di tutto e di più a coloro che si presentano
vestiti d’abiti luccicanti da novelli principi azzurri, andando a sfaldare e
defenestrare -pezzo per pezzo- quella sovranità che appartiene invece a tutti.

Siamo pertanto in presenza della realizzazione concreta dell’antico adagio
“piuttosto che niente, meglio piuttosto…”. Ma non è così che si gestisce un
paese. Non attraverso delibere ad hoc, tantomeno attraverso sgravi fiscali
monumentali, soldi a fondo perduto o salari da fame. O nel porre pezze
-lautamente pagate- verso sammarinesi con cui si erano stretti patti di sangue
indicibili, ma di cui tutti sono a conoscenza.
Che si levino dunque qualche urla di dissenso anche da chi all’interno di Bene
Comune non accetta tutto questo. E’ a loro che ci rivolgiamo, poiché saranno
anche i loro voti, tra pochi mesi, che potranno evitare tale gioco al massacro.
Concludiamo con un pensiero: come si disse inizialmente, questo esecutivo di
maghi promise 600 posti di lavoro. Attraverso tutto quello che abbiamo scritto
qui sopra, secondo le stime, 300 sarebbero presi. Se la matematica dei maghi
coincide con quella dei comuni mortali, ne mancherebbero altri 300…a chi e a
quando il prossimo regalo?

 Movimento R.E.T.E.

Rinnovamento Equità Trasparenza  Ecosostenibilità

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