Dagli ultimi sviluppi sull’inchiesta Criminal Minds “emerge un quadro raccappricciante”. Il segretario del Psrs, Simone Celli, al termine della riunione di segreteria e direttivo, riferisce le riflessioni su cui si sono concentrati i lavori. In primo piano, quindi, la possibile omissione di atti d’ufficio su cui sono chiamati a rispondere Tribunale e Gendarmeria.
“Le istituzioni a garanzia del Paese- prosegue Celli- denotano scarsa affidabilita’ e autorevolezza”. E di riflesso, “il nostro Stato non puo’ essere considerato un interlocutore credibile dalla vicina Italia”.
Per il Psrs si comprendono quindi le ragioni per cui la negoziazione con i vicini di casa non decolli. “E’ significativo- rileva il segretario- che siamo alla vigilia del 31 gennaio e
l’annuncio della data della firma non c’e’ stato”, come anticipato dal segretario di Stato per gli Affari esteri, Antonella Mularoni. “Le sue parole- prosegue- sono cadute nel vuoto per l’ennesima volta”. Dalla sede di Tavolucci, si ribadiscono le preoccupazioni per una “situazione terribile che mette a dura prova la tenuta sociale ed economica di San Marino”.
L’auspicio lanciato dal Psrs e’ che “si possa approfondire quanto prima tutta la vicenda in Consiglio grande e generale”. Celli invita infine la politica a fare quadrato: “Siamo in piena crisi
di sistema- conclude- bisogna abbassare il livello conflittuale e unire le forze per far uscire il Paese dalla crisi sistemica in cui si trova”.
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