Manifesto in 10 punti – Una Medicina per l’Uomo

Manifesto in 10 punti – Una Medicina per l’Uomo

Manifesto in 10 punti – Una Medicina per l’Uomo

Nelle giornate di sabato 26 e domenica 27 ottobre, si è svolto, all’Auditorium Little Tony di Serravalle, il convegno “Una medicina per l’uomo”, promosso dall’Associazione Salute Attiva.

Nell’ambito delle due intense giornate, si è parlato di comunicazione inerente il tema della salute, di medicina preventiva ed integrata, di epigenetica, di psciconeuroendocrinoimmunologia (e di vaccinazioni. Moltissimi sono stati gli spunti di pensiero offerti dai professionisti intervenuti, con estrema competenza e gentilezza, ma uno degli obbiettivi del convegno era la redazione di un manifesto in dieci punti, estrema sintesi degli argomenti trattati, che come associazione, vogliamo proporre alle forze politiche sammarinesi, in vista delle prossime elezioni, con l’auspicio di vederli divenire parte integrante dei loro programmi elettorali per il bene della collettività.

Eccoli di seguito riportati, per avviare un confronto tra cittadini e politica: comunicare la salute; la scienza è democratica?; l’arte del guarire o governo della tecnica; Shen, l’intelligenza del cuore in medicina cinese; la medicina di terreno; importanza rapporto mente corpo per la salute globale; il vaccino è un farmaco?; proteggere il singolo o la comunità?; esiste necessità di obbligo vaccinale?; la risorsa di essere uno stato indipendente e libero.

Comunicare la salute – Occorre promuovere, attraverso una informazione libera, la responsabilità e la consapevolezza della salute. È oggi necessario più che mai essere consapevoli che l’aspetto comunicativo influenza massivamente la percezione di un fenomeno, per non dover ricevere passivamente notizie che influenzano in modo determinante le nostre scelte di salute.

La scienza è democratica? – La medicina è in continua evoluzione e si occupa di individui complessi, unici e irripetibili, per questo non può contemplare né dogmi né verità assolute. Sono necessari quindi un approccio critico e una visione ampia, il che significa concorrere insieme alla ricerca della conoscenza. La Medicina è UNA, le discipline sono molte, ma non devono esistere contrapposizioni tra le stesse.

lLarte del guarire o governo della tecnica – La medicina è un’arte e non una scienza puramente tecnica. Le regole che funzionano benissimo in campo inorganico e meccanico, non si adattano all’organico e alla biologia. Occorre superare la visione cartesiana in cui il corpo fisico è visto esclusivamente come una macchina e passare ad una visione sistemica che consideri l’intero network di corpo, mente e spirito.

Shen, l’intelligenza del cuore in medicina cinese – L’uomo è un sistema estremamente complesso pertanto, la concretezza di questa complessità, deve entrare nelle strutture sanitarie pubbliche: attraverso una riduzione progressiva dell’approccio farmacologico a favore di un investimento culturale e strutturale sull’ambiente favorendo la scelta di sugli stili di vita corretti, etici e salutari; attraverso l’istituzione di servizi e ambulatori in cui operano esperti di medicina integrata e traducendosi in una vera libertà di scelta terapeutica.

La medicina di terreno – I recenti studi di epigenetica dimostrano che il fattore ambientale influisce sul 98% dell’attività del Dna umano. Questo ci porta a concludere che occorre spostare l’attenzione dal genoma, finora considerato fattore determinante dello stato di salute o malattia, all’insieme delle condizioni ambientali, sociali e comportamentali in cui vivono i singoli individui. In quest’ottica, risulta determinante l’autodeterminazione nelle scelte e stili di vita.

Importanza del rapporto mente corpo nella salute globale – Riconsiderare il rapporto medico-paziente nella sua importanza e complessità al fine di curare la persona nella sua interezza. Promuovere una formazione indipendente per tutto il personale sanitario che da una parte possa colmare il gap attuale delle università italiane, e dall’altra sottragga a una formazione post-universitaria per lo più amministrata da società private in evidente conflitto di interesse.

Il vaccino è un farmaco – Il vaccino, fa parte della medicina preventiva ed è un farmaco che come tale va trattato; è un diritto dei consumatori avere un farmaco sicuro, privo di adiuvanti e conservanti la cui dannosità sia accertata o sospetta; ancora non sono stati effettuati studi post-somministrazione in grado di stabilire la reale efficacia delle vaccinazioni, ovvero il grado di immunizzazione e la durata della stessa nel tempo; occorre quindi investire in tal senso istituendo un esteso sistema di controllo.

Proteggere il singolo o la comunità? – Per rispondere a questa domanda, mancano dati. È necessario che la sanità pubblica: implementi una farmacovigilanza attiva oltre che passiva; provveda a effettuare delle analisi sulla composizione dei vari vaccini; promuova ed effettui studi di confronto fra immunizzazione naturale e indotta tramite vaccinazione.

Esiste la necessità di un obbligo vaccinale? – Non esiste necessità di un obbligo vaccinale per diversi vaccini, occorre invece promuovere una libera, corretta e precisa ricerca e informazione (e civili dibattiti e confronti fra ricercatori e professionisti) che possa eliminare dubbi e portare l’individuo ad un quadro chiaro e completo dei rischi e dei benefici (anche per la collettività) della vaccinazione.

La risorsa di essere uno stato indipendente e libero – Essere uno Stato piccolo, indipendente e con una popolazione limitata, può essere favorevole all’istituzione di una farmacovigilanza attiva e puntuale; ricerche sull’efficacia delle medicine complementari anche in rapporto alla spesa sanitaria pubblica; confronto sulla salute della popolazione vaccinata e non vaccinata nel lungo termine.

 

Associazione Salute Attiva

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