Marcello Forcellini di La Tribuna Sammarinese: Solidita’ del Sistema Bancario Sammarinese e Asset Quality Review

Marcello Forcellini di La Tribuna Sammarinese: Solidita’ del Sistema Bancario Sammarinese e Asset Quality Review

La Tribuna, agosto 31, 2016

San Marino. Solidità del Sistema Bancario Sammarinese e Asset Quality Review.

 Marcello Forcellini

A seguito della recente comparsa di considerazioni afferenti al sistema bancario sammarinese, prima sui social network poi su testate giornalistiche italiane (non per ultimo l’articolo pubblicato sul Corriere a firma di Gerevini), che ne raffigurano parzialmente la contingenza sistemica, spingendosi persino a valutazioni inferenziali su dati vero-somiglianti a contesti finanziari ed economici profondamente diversi da quello sammarinese, si ricorda che le valutazioni patrimoniali dovrebbero essere integrate da valutazioni finanziarie e reddituali al fine di descrivere oggettivamente il sistema finanziario nella sua integrità.

Sotto il profilo patrimoniale, il Report del Fondo Monetario Internazionale – 2016 Article IV Consultation – rappresenta un sistema bancario sammarinese caratterizzato da un elevato tasso di Non Performing Loans (circa il 46%) a livelli di Cipro (circa il 46%) che pesa negativamente sul patrimonio netto aggregato. Tuttavia, gli articoli recentemente apparsi sui quotidiani, non considerano né lo scenario di riferimento né il tasso di copertura degli NPL (i.e. NPL Coverage Ratio). In particolare, stando allo stesso report del FMI, il tasso degli NPL di San Marino (i.e. 46%) al netto dell’effetto Cassa di Risparmio (coinvolta nel recupero crediti del Gruppo Delta), ammonta al 31%, mentre l’NPL Coverage Ratio risulta essere pari al 29,4%, al di sopra di Malta (24%) e leggermente inferiore a Cipro (33,8%). I dati mostrano uno scenario di difficoltà, ma richiamano l’esigenza di perseguire anche le altre raccomandazioni del Fondo Monetario Internazionale, come il processo d’internazionalizzazione e la centrale rischi. Infatti, le dichiarazioni del neo-Presidente di Banca Centrale, operativo da 8 mesi, sui processi d’internazionalizzazione bancaria, rilasciati anche su CNBC tempo addietro, permetterebbero agli intermediari finanziari sammarinesi di penetrare in nuovi mercati e di poter reperire nuove risorse (c.d. net new money) in accordo al Fondo Monetario Internazionale. In effetti, l’aumento delle masse gestite, attraverso l’esercizio cross-border dell’attività bancaria, genererebbe un aumento della profittabilità con ricadute positive sul sistema (per esempio l’aumento occupazionale del settore, maggiore gettito erariale, etc.). Tornando al report del FMI, lo stesso Fondo Monetario Internazionale, a pagina 6, dichiara inoltre che la metà delle banche sammarinesi è già stata assoggettata alla Asset Quality Review facendo supporre che il campione in possesso delle Autorità sia ben rappresentativo della situazione contingente, facendo sperare che Banca Centrale e Segreteria di Stato alle Finanze abbiano già predisposto un piano operativo di gestione da condividere con il sistema il prima possibile. Sorge, dunque, spontaneo chiedersi: per quale motivo  le banche dovrebbero farsi valutare di nuovo? Inoltre, che senso avrebbe l’esercizio della Asset Quality Review senza che le banche possano valutare correttamente il rischio di credito in assenza della centrale rischi?
Sotto il profilo finanziario, il Report del Fondo Monetario rappresenta un sistema bancario caratterizzato da un elevato tasso di liquidità (circa il 31%) a livelli di Malta (31.2%) e quasi il doppio di Cipro (19.5%). Inoltre, il rapporto attivi liquidi sulle passività di breve termine è del 57.2% superiore a Malta (50,4%), a Cipro (30,5%) e leggermente inferiore a Lussemburgo (67,4%). Casualmente, il profilo finanziario sembra essere l’ingrediente, forse la fetta di arancia per contrastare l’amaro, che è mancato alla ricetta per lo Spritz di Gerevini sul Corriere. Che sia una dimenticanza? O forse la mancanza di fiducia verso i dati di Banca Centrale ripresi dal Fondo Monetario? A ragion del vero, il Fondo Monetario Internazionale chiarisce che a gennaio 2016 la liquidità a sette giorni ammontava a oltre 900 milioni di euro su una raccolta totale del risparmio di circa 5 miliardi di euro.
Il sistema bancario sammarinese presenta un profilo di criticità che, come nel resto del mondo ed in collaborazione con BCSM, deve essere gestito in maniera tale da ridurre le perdite che le banche hanno sostenuto in passato. A tal proposito, il report del Fondo Monetario Internazionale evidenzia, da un lato, l’esigenza di gestire efficacemente gli NPL, dall’altro, avviare un processo di internazionalizzazione del sistema bancario per attrarre nuovi investimenti. Si dovrebbe, così, sviluppare un piano di ristrutturazione del sistema bancario e finanziario sammarinese che si orienti su due direttrici: i) creare medio tempore uno SPV preposto all’acquisto e alla gestione di una parte degli NPL e ii) implementare la strategia d’internazionalizzazione attraverso l’analisi dei progetti esteri che le banche sammarinesi hanno singolarmente sottoposto a BCSM nonché concludere le riforme per aprire i conti on-line. L’Agenzia di Rating Fitch ha rilevato l’esigenza di colmare velocemente la carenza di riforme del sistema bancario che ha comportato il declassamento del merito creditizio dello Stato, che rimane comunque nella fascia così detta Investment Grade (c.d. titoli meritevoli d’investimento) e non junk bonds (c.d. titoli spazzatura).
Il Governo dovrebbe collaborare strettamente anche con Banca Centrale (attraverso il Comitato per il Credito e Risparmio-CCR) come sancito dall’art. 101 della Legge 165/2005 (i.e. LISF): “Con delibera del CCR possono essere specificate le linee guida e i criteri generali ai quali l’autorità di vigilanza deve attenersi nello svolgimento delle proprie funzioni di vigilanza e nell’emanazione dei provvedimenti di carattere generale.” Lo stesso concetto è altresì specificato nell’art. 48 della Legge 96/2005 (i.e. Statuto di BCSM) che precisa l’intensa collaborazione con l’organo esecutivo per contrastare fenomeni di riciclaggio e finanziamento al terrorismo.
Considerando, in conclusione, i summenzionati profili finanziario, patrimoniale ed economico del sistema bancario sammarinese, lo “Spettro del crac nelle banche del Titano, due miliardi di crediti dubbi” di Gerevini non sembra sussistere, escludendo la volontà di voler indebolire in malafede intermediari del Titano.
Marcello Forcellini

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