Marco Bilancioni di Il Resto del Carlino: intervista a Mons. Lino Pizzi su dimissioni Benedetto XVI

Marco Bilancioni di Il Resto del Carlino: intervista a Mons. Lino Pizzi su dimissioni Benedetto XVI

Il Resto del Carlino

 «Stanco e dimagrito
Eppure l’ho trovato
sereno e lucidissimo»
/ «Ne abbiamo parlato a cena
tra noi presuli e ci siamo detti:
chissà se potrà andare a Rio»

Marco Bilancioni

 MONSIGNOR Lino Pizzi, vescovo di Forlì-Bertinoro, lei è stato
a Roma per giorni, la scorsa settimana. Dica subito: se lo aspettava o no?
«Sono stupito».

Come lo aveva visto? «Ho
incontrato il Papa un giorno solo, sabato 2 febbraio, il primo della visita di
noi vescovi. Anche se poi, pur andando e tornando da Forlì per la festa della
patrona, sono rimasto a Roma fino a mercoledì 6».

Dunque nove giorni prima dell’annuncio
delle dimissioni. Qualcosa lasciava prevedere l’imminente decisione?
«No,
non in questo senso. Ci era sembrato come sempre: lucidissimo, attento,
premuroso nei nostri confronti. Aveva fatto domande sulle nostre città, le
nostre diocesi. La fede nelle nostre terre. E aveva ascoltato con grande
attenzione ».

I motivi della decisione, però, non sono certo dovuti a
questo.
«No, senz’altro».

Il papa è malato? «Non ne so nulla».

L’ha
trovato stanco?
«Devo dire la verità: sì. Non è un mistero per nessuno che
per lui gli anni cominciassero a pesare».

In che senso? «L’avevo visto l’ultima
volta in estate, sui luoghi del terremoto. A Rovereto di Novi, nel Modenese. Non
c’è dubbio che abbia perso peso, da allora».

Peso? «E’ dimagrito. E chi
lo vede più spesso di me lo evidenzia: il suo calo si nota proprio a vista d’occhio
».

Non le è parso che stessemale? «No. E, ripeto, da un punto di vista intellettivo
era in forma come sempre. Ci è sembrato sereno».

Negli ultimi anni del
pontificato di Giovanni Paolo II, le con dizioni di salute del
Papaeranodiventateunargomento ricorrente. In questo caso, anche voi vescovi vi
siete preoccupati per il suo aspetto?
«Sì, certo. Ricordo una sera che ne
parlavamo a tavola, tra noi. E ci siamo chiesti: chissà se riuscirà ad andare a
Rio de Janeiro in estate, alla giornata mondiale della gioventù».

Pensavate
alle dimissioni?
«No no».

Addirittura al peggio? «Nemmeno. Ma il
viaggio in Brasile è lungo e faticoso. Ci chiedevamo se avrebbe potuto reggere
questo impegno fisico così gravoso e prolungato. Adesso abbiamo la risposta ».
   

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