Marco Gatti (Pdcs) contro Ap sulla Banca del Titano e le responsabilità dei 500 euro

Marco Gatti (Pdcs) contro Ap  sulla Banca del Titano e le responsabilità dei  500 euro

I partiti di opposizione sono stati redarguiti da Alleanza Popolare
perché nella Commissione Finanze hanno formulato pochissime domande sulla Banca del Titano ai rappresentanti degli organismi di controllo, chiamati appositamente a riferire in merito. E sono stati accusati di essere i veri responsabili del danno provocato ai cittadini chiamati a pagare 500 euro cadauno.
Insomma Ap non ha alcuna responsabilità in merito.
Marco Gatti (Partito Democratico Cristiano) risponde su L’Informazione di San Marino: ‘l’opposizione non è andata in commissione a fare una inquisitoria a Banca Centrale, ma a chiedere le notizie che in Consiglio non sono sono state date. Sono intervenuti pochi consiglieri delle opposizioni, ma perché i funzionari della Bcsm avevano affermato in apertura di seduta che alcune informazioni non le avrebbero comunque date‘.
Aggiunge Gatti: ‘riteniamo che si sarebbe potuto ottenere un risultato migliore che fare pagare 500 euro ad ogni cittadino‘.
In conclusione, secondo Gatti
(come secondo Morri),
le responsabilità di quanto successo sono tutte del governo e di chi lo sostiene.
Il coinvolgimento dell’erario pubblico nella copertura dell’ammanco riscontrato nella Banca del Titano è stato deliberato dal governo straordinario a ridosso delle elezioni del 2006. Ben sette degli otto membri del Congresso di Stato di quel governo straordinario sono membri dell’attuale governo (cioè sono in Congresso) o fanno parte dei consiglieri che lo sostengono: Fabio Berardi, Rosa Zafferani, Pier Marino Mularoni, Paride Andreoli, Claudio Felici, Massimo Roberto Rossini, Giovanni Lonfernini. Per giunta Pier Marino Mularoni (Segretario di Stato al Lavoro nel governo attuale), nel governo straordinario ha proposto (come Segretario alle Finanze) la delibera con cui lo Stato si è impegnato a coprire con soldi pubblici l’ammanco della
Banca del Titano,
senza nemmeno promuovere in contemporanea attraverso l’avvocatura dello Stato un’azione di responsabilità verso gli amministratori.

Per questo Mularoni era stato a suo tempo aspramente criticato da
Vanessa Muratori e aveva risposto con altrettanta durezza alla Muratori.
A rendere ancor più complicato il quadro è giunta in questi giorni la notizia che
la Banca del Titano è entrata anche nell’indagine Re Nero. Si aspetta che il Governo, anche per allentare la pressione delle critiche, almeno renda noti, per la Banca del Titano, sia i responsabili dell’ammanco che i nuovi acquirenti.

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