ITALIA-S.MARINO. GATTI (PDCS): DIALOGO BASE DI OGNI ACCORDO
SCAMBIO INFORMAZIONI UNILATERALE E SU RICHIESTA, LEGGE A LUGLIO
San Marino apre allo scambio di informazioni unilaterale e su richiesta, ma solo con i Paesi che avranno parafato accordi contro le doppie imposizioni fiscali. E’ l’intento su cui il Patto per San Marino, coalizione di maggioranza, sta ragionando al tavolo con il Psd, Partito dei socialisti e dei democratici, primo partito dell’opposizione, per arrivare entro luglio ad approvare un progetto di legge sullo scambio di informazioni finanziarie.
Marco Gatti, segretario del Partito democratico cristiano sammarinese, capofila del Patto, spiega infatti che in un incontro tenuto ieri in via delle Scalette “sono stati predisposti gli emendamenti al progetto di legge del Psd, in base al quale San Marino, con i Paesi che hanno parafato accordi contro le doppie imposizioni, a livello unilaterale scambiera’ informazioni su richiesta e in attuazione pertanto dell’articolo 26 del modello Ocse 2005”. Questo e’ un obiettivo a breve termine, perche’ il progetto di legge sullo scambio di informazioni del Psd e’ gia’ stato presentato in Consiglio grande e generale ed attende di essere passato al setaccio nella prossima Commissione consigliare finanze per approdare in seconda lettura “entro luglio”.
Non solo: lo scambio di informazioni automatico non pare essere piu’ un tabu’, dato che “il parlamento sammarinese- spiega Gatti- ha deliberato in un apposito ordine del giorno autorizzando il governo a stipulare accordi che ritiene prioritari, adottando anche la possibilita’ dello scambio automatico”. Ma in questo caso, “solo a fronte di un accordo tra i due Paesi- precisa il segretario Pdcs- perche’ non puo’ essere adottato in maniera unilaterale”. Le dichiarazioni del numero uno di via delle Scalette cadono all’indomani dell’approvazione da parte della Commissione esteri italiana della risoluzione pro-frontalieri e, in particolare, delle lamentele del sottosegretario del ministero per l’Economia, Bruno Cesario, secondo il quale la mancata firma dell’Italia sull’accordo contro le doppie imposizioni sarebbe legato al rifiuto di San Marino del “piu’ recente standard Ocse in materia di trasparenza e scambio di informazioni”. Gatti ricorda invece alla controparte italiana che, “per attuare lo scambio, i Paesi devono stipulare appositi accordi”. E San Marino la sua parte la sta facendo: “Da ormai tre anni- puntualizza- chiediamo all’Italia di firmare accordi contro le doppie imposizioni, aggiornati al piu’ recente standard Ocse, ma non ci e’ arrivata ancora nessuna risposta”.
Proprio per togliere ogni dubbio sulla buona volonta’ sammarinese di proseguire lungo la strada della trasparenza, “abbiamo proprio ora deciso di adottare lo scambio di informazioni in maniera unilaterale- ribadisce- anche se cio’ comporta comunque un danno, perche’ l’Italia non trasmettera’ a noi i dati fiscali dei nostri concittadini”. Gatti commenta infine la “risoluzione Narducci” approvata in Commissione esteri: “E’ chiaro che l’Italia assume una posizione in difesa dei propri cittadini che lavorano a San Marino”. Bisogna pero’ ricordare, sottolinea lo scudocrociato, che “San Marino ha richiamato piu’ volte il governo italiano a definire gli accordi contro doppie imposizioni, ma anche a chiarire la problematica del lavoro transfrontaliero che tocca pure i cittadini sammarinesi al lavoro in Italia”. Su questo punto, in particolare, il governo sammarinese si e’ detto disponibile “a estrapolare la materia del frontalierato dall’accordo piu’ ampio delle doppie imposizioni fiscali”. A riguardo il Titano aspettava una risposta. “Pertanto- conclude Gatti- ritengo che la necessita’ del governo italiano di intavolare il confronto su questa materia, invitato dal proprio Parlamento, sia un fatto positivo perche’ il dialogo, per quanto duro possa essere, sta alla base di ogni accordo”.