Solo una frangia politica rappresentata da sei consiglieri su sessanta ha denunciato la gravissima ingerenza esterna nella tornata referendaria di domenica scorsa. Ingerenza incredibilmente, vergognosamente ignorata dalla restante parte politica. Vergognosamente. A Napoli a offrire la scarpa sinistra prima delle elezioni (con la promessa di dare la destra dopo), almeno era un italiano, anzi un napoletano. Qui no. Hanno affidato ad un non sammarinese il messaggo ” ti prometto questo e quest’altro se voterai in un certo modo”, ben 54 consiglieri su 60.
Non basta. C’è il guaio combinato dal governo che ha approvato il progetto del Polo della Moda in un promontorio sammarinese in territorio italiano e lo ha strombazzato ai quattro venti, senza coinvolgere appunto il territorio circostante. Così che adesso è costretto a inseguire detto coivolgimento in condizioni del tutto sfavorevoli. A giugno in Italia sono previste le elezioni amministrative, a ottobre avrà luogo un referendum nazionale altamente politicizzato, sono date come imminenti le elezioni politiche. Insomma per i governanti sammarinesi la strada è in salita. Nel caso che si muova Roma, dal Titano si organizzerà una armata brancaleone come ai tempi di Tremonti?