AI DEMOCRATICI DI CENTRO LA RESPONSABILITÀ DELLA MANCATA NOMINA DEL PRESIDENTE DI BANCA CENTRALE
Alla Festa dell’Amicizia, ad una precisa domanda di un giornalista, ho risposto che non è stato possibile nominare il Presidente di Banca Centrale per le differenze emerse sull’argomento nella maggioranza: da una parte il PSD, AP e SU, che sostenevano l’opportunità di individuare una figura dotata di grande competenza ed esperienza e di riconosciuta autorevolezza nel settore per svolgere anche una funzione di garanzia verso l’esterno e contribuire a superare le tensioni in essere, e dall’altra, i DDC, che ritenevano prioritaria non la preparazione specifica ma la cittadinanza sammarinese del candidato.
Nonostante mi sia limitato a fornire queste informazioni, senza giudizi di merito ed alcun intento polemico, i DDC si scagliano ora violentemente contro di me con un attacco personale allucinante e privo di qualsiasi fondamento, senza accorgersi che, attaccando me ed AP, contestano anche i loro attuali alleati che, con AP, hanno ritenuto che la scelta migliore, in questo momento e nelle attuali circostanze, fosse proprio quella di rivolgersi all’esterno. Per quanto riguarda i nomi dei candidati, tutti di altissimo livello, che i DDC ora irridono e cercano di mettere alla berlina, si dimenticano che sono stati individuati e proposti non certo da me e da Alleanza Popolare ma dai Segretari di Stato alle Finanze ed agli Affari Esteri.
Abituati come sono a fare clientelismo ed a cercare ogni occasione per sistemare nei posti che contano qualcuno dei loro, questa volta i DDC hanno decisamente esagerato e si sono assunti la pesante responsabilità, per inconfessabili interessi di bottega, di impedire la nomina del Presidente di Banca Centrale, con inevitabili ripercussioni negative sull’intero sistema.
Questa è la realtà. Le polemiche sono inutili ed il giudizio sui comportamenti di ognuno è meglio lasciarlo ai cittadini.
San Marino, 26 agosto 2008
TITO MASI