MCKINSEY, ANIS, GOVERNO: TRIANGOLAZIONE PERICOLOSA

MCKINSEY, ANIS, GOVERNO: TRIANGOLAZIONE PERICOLOSA

II 23 maggio abbiamo assistito alla firma della convenzione con la società di consulenza McKinsey.

Ci è stato detto che avrebbero cominciato subito e intensamente a lavorare, così da essere pronti già dall’autunno con il progetto. E’ trascorso un mese. Nessun incontro, nessuna notizia se non quella riferita all’ incontro di Firenze con l’Ambasciatore Americano per informarlo della collaborazione con la quotata società statunitense in previsione di interesse e investimenti.
Eppure oggi veniamo a sapere dalla RTV che la McKinsey è in grado già di dare la prima sensazionale ricetta : “il polo tecnologico della moda”.

Con un tempismo da paura il Segretario Generale dell’associazione degli industriali sempre dai microfoni di RTV è pronto ad assecondare rilanciando con gli outlet e gli spacci aziendali.
Ha avuto però il pudore di non giocare subito l’asso nella manica, tanto per tenere sulla corda ancora un po’ il pubblico, ma scommettiamo che la prossima ricetta, la prossima verità sarà quella della logistica? Dove fare questo polo della moda? Ma a Rovereta! Dove si concentrano gli interessi di speculatori, dove già 20 anni fa doveva essere realizzato il “castello della moda” – qualcuno se lo ricorderà – grande centro commerciale infarcito di outlet e spacci aziendali.
O a San Marino abbiamo già quei cervelli, quei talenti che Ambrosetti ci ha sollecitato a cercare offrendogli anche la residenza, e non ce ne siamo mai resi conto, o questi megastudi sono neanche tanto abilmente pilotati dai poteri forti nostrani.
L’USC ha voluto strenuamente il Piano di Valorizzazione del commercio, ha voluto fosse inserito nella legge del 2005, avrebbe voluto fosse elaborato parallelamente alla legge tanto credeva all’importanza di un progetto di rilancio che desse obiettivi a medio e lungo termine- Avrebbe anche voluto partecipare attivamente a tutte le fasi del progetto, ma ha accettato una modalità diversa di gestione , fidandosi della società di “primaria importanza”, come definita dal Governo.
Alla luce di queste dichiarazioni, però, qualche dubbio viene. Le ricette erano già pronte ma solo da confezionare? I consulenti con chi stanno dialogando? E soprattutto non ci stancheremo mai di dirlo: a ognuno le proprie competenze, GLI INDUSTRIALI SI OCCUPINO DI PRODURRE CHE AL COMMERCIO PENSIAMO NOI COMMERCIANTI.

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