Messaggio dei Reggenti per la giornata della Pace

Messaggio dei Reggenti per la giornata della Pace

MESSAGGIO DEI CAPITANI REGGENTI
MASSIMO CENCI E OSCAR MINA
IN OCCASIONE DELLA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA PACE

Il nostro Paese aderisce di buon grado alla celebrazione della Giornata Internazionale della Pace indetta dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per il 21 settembre di ogni anno.

Questo momento celebrativo non può avere la pretesa di risolvere un problema tanto sentito e complesso come quello di ottenere in modo duraturo la Pace, ma può aiutare a rafforzarne la presa di coscienza e ad alzare il livello di attenzione e di interesse per dare sostanza a dichiarazioni di principio troppe volte rimaste a livello di intendimenti.

Quello per la Pace deve essere un impegno che non conosce confini, e deve perseguire finalità universali come quella di ridurre anzitutto il divario, divenuto insopportabile, fra società ricche e progredite e società in cui una povertà pressoché assoluta, oltre ad ostacolare il raggiungimento degli obiettivi di uno sviluppo globalizzato, determina fattori di tensione e di ribellione, incontrollabili e destabilizzanti.

Come si può, infatti, parlare di globalizzazione – termine fin troppo enfatizzato, ancorché richiamato in modo spesso improprio a tutela di interessi generali – se questo fenomeno non riveste il significato di ricondurre alla prospettiva di partecipazione degli Stati ad un unico progetto che abbia lo scopo di improntare l’azione dei popoli, e dei singoli individui ai principi della reciproca legittimazione?

Costruire la pace significa soprattutto combattere la povertà, significa favorire ogni iniziativa tesa ad eliminare le disparità, a tutelare le differenze, a promuovere condizioni di solidarietà e, soprattutto, a difendere quei diritti che solo l’impegno della comunità degli Stati può rendere effettivi come formula di riscatto da ogni sudditanza e come fattore di autodeterminazione rispetto ad ogni ingerenza.

“Disarmo e non proliferazione nucleare”: è il tema quanto mai attuale sul quale questa volta l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, nella giornata internazionale dedicata alla Pace, esprime il proprio monito e sul quale richiama ad una riflessione generale.


Ed è anche di qui che occorre partire per impostare politiche di distensione e dimostrare buona volontà nello stabilire da parte degli Stati un nuovo modo di porsi e di agire nei confronti delle dispute e delle controversie per le quali il ricorso alle armi non ha mai costituito una soluzione.


Da sempre il nostro Paese ha sostenuto il principio che la dignità di ogni essere umano deve essere tutelata aldilà delle singole diversità: è questa l’essenza di base per ogni dialogo volto a conseguire la pace, poiché permette di stabilire una comunione di intese fra le varie culture e di giungere a sintesi rispettose della condizione dell’uomo, del primato delle sue scelte e delle sue aspirazioni.


Non si può che condividere l’idea che solo attraverso reali condizioni di giustizia e promuovendo una fattiva osservanza ed una reale applicazione dei principi contenuti nel Diritto Internazionale, potrà essere percorsa con profitto la strada indicata dalla Assemblea Generale delle Nazioni Unite per ottenere e salvaguardare la Pace.


Vien da chiedersi cosa può essere fatto da parte di un piccolo Stato come la Repubblica di San Marino per superare le gravi problematiche che sono alla base della crisi di molti rapporti internazionali e per creare le condizioni per aprirsi ad un futuro diverso.


Senz’altro occorre adoperarsi in tutte le sedi istituzionali in cui il nostro Paese è presente affinchè venga intensificata ogni azione utile a dirimere il conflitto di interessi che alimenta tensioni e determina soprusi.


Ma occorre anche attivarsi in modo convinto e senza più indugi per mettere in atto politiche di disarmo e per contrastare la proliferazione nucleare.


Si tratta, dunque, di effettuare cambi di rotta non più rinviabili e di affrontare imperativi non solo politici, ma civili ed etici.

Da parte nostra confidiamo che ogni iniziativa legata all’azione politica e all’esempio civile della Repubblica di San Marino possano costituire un contributo fattivo per l’ottenimento della Pace e per l’affermazione dei suoi valori.

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