Il Generale della Guardia di Finanza Enrico Cecchi era spiato tramite una microspia ed un Gps sull’auto.
A scoprirlo è stato lo stesso ex comandate provinciale della GdF di Rimini che nelle scorse settimane ha sporto denuncia-querela. Il Gps era installato sotto l’auto e la microspia occultata sotto il sedile.
A quanto si apprende, le indagini coordinate dal sostituto procuratore Davide Ercolani hanno incastrato un ex buttafuori di 49 anni di Rimini e il titolare di negozio di telefonia di 40 originario di Cesena. Secondo quanto emerso l’ex buttafuori avrebbe esercitato in maniera abusiva e senza licenza, l’attività di investigatore privato posizionando sulla vettura dell’alto funzionario dello Stato italiano il Gps e la microspia.
All’agenzia Ansa il Generale in pensione ha detto di avere il “sospetto che i mandanti siano nella Repubblica di San Marino” dato che ora ha assunto, a titolo gratuito, l’incarico di consulente per il segretario di Stato alle Finanze, Marco Gatti.
“La mia ipotesi è che chi voleva spiarmi lo ha fatto per motivi politici sammarinesi. San Marino oggi è cambiata non è più quella di 20 anni fa e quindi forse ci sono delle resistenze”. Una volta conclusa l’indagine in Italia, avverte Cecchi, “presenterò denuncia anche alla gendarmeria di San Marino. Sarò implacabile con i mandanti di questo spionaggio ridicolo”.