Molte tasse zero crescita. Masiello Pietro

Molte tasse zero crescita. Masiello Pietro

Molte tasse zero crescita
Si comincia a parlare con toni sempre più allarmati della crisi che negli ultimi anni ha pesantemente colpito la Repubblica di San Marino, sia per l’impennata, a tassi mai visti prima della disoccupazione, sia per la rapida escalation della pressione fiscale a causa degli aumenti della imposta monofase, le patrimoniali introdotte le tasse sugli amministratori ecc.
I dati statistici sono impietosi, le imprese a San Marino sono passate da 6468 nel 2008 a 5796 nel giugno 2011 1), con un calo accertato di operatori economici del 10,4 %. con conseguente rapido incremento del tasso di disoccupazione, dati che aggiornati ad oggi sarebbero drammaticamente peggiori.
Tutto questo mentre il 91 % del gettito fiscale è utilizzato per sostenere le spese correnti, ossia il costo dei servizi pubblici come noto in gran parte rappresentato dall’onere relativo agli oltre 5000 dipendenti pubblici, con un rapporto tra abitanti e dipendenti pubblici difficilmente riscontrabile in altri paesi.
Ma conosciamo esattamente i numeri della crisi che ha colpito il Paese?
No, a causa di un bilancio statale redatto senza seguire i principi contabili e di revisione internazionalmente adottati, tutto questo si traduce in un bilancio incompleto, poco chiaro, non esattamente veritiero, e non comparabile con quello degli altri paesi similari.
Certo è stata elaborata una timida proposta ai fini dell’adozione dei principi contabili, ma allo stato è solo una bozza di cui si valuteranno gli esiti definitivi.
E’ evidente come la necessità di fare cassa fa premio sull’opportunità di ripensare più a fondo la natura e la struttura del bilancio pubblico, per esempio introducendo tra l’altro una mirata e prolungata nel tempo, riduzione del carico fiscale soprattutto per quelle imprese che sono in grave affanno, è palese inoltre che la politica non taglierà il ramo dell’albero sul quale è seduta da tempo, se quel ramo è rappresentato dalla spesa pubblica.
In questo micidiale mix recessivo, non si trova nulla di meglio che smantellare i servizi sociali essenziali come la vicenda dell’asilo di Falciano o quella del centro anziani La Fiorina testimoniano.
In genere in momenti di forte crisi le linee guida economico sociali sono tre: il rigore, l’equità e la crescita; il rigore se ne è visto molto specie nell’aumentare le tasse, dell’equità se ne è vista pochissima, della misura volte a incentivare la crescita economica non  c’è traccia.
                                                                      Masiello Pietro

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