A mio avviso la Sottosegretaria Brambilla, invece che lanciarsi in un elogio sperticato e per noi obiettivamente imbarazzante del nostro modello, avrebbe dovuto informarsi meglio per poter avere una visione più completa della realtà.
Avrebbe così potuto distinguere tra il modello turistico emiliano-romagnolo costruito dalla operosità e dalla intrapprendenza dei privati rispetto a quello pubblico che, partito molti anni fa con una impronta esclusivamente dirigista e statalista si è poi via via trasformato in una poderosa’macchina da guerra’ che al 70% produce consenso clientelare e solo per il restante 30% risultati anche apprezzabili.
È stato veramente strano per noi sentire che mentre gli operatori del turismo cominciano a denunciare alcune evidenti pecche del sistema, lei ne abbia celebrato il successo.
E ci è sembrato ancor più strano prendere atto di una familiarità, oltre il doveroso rapporto istituzionale, con i maggiori esponenti di quella sinistra nei confronti della quale il Presidente Berlusconi chiude ogni dialogo ritenendolo inutile ed anzi dannoso.