Mondiali di nuoto, sequestrato il tesoretto dell’ex commissario. Domenico Lusi, La Repubblica

Mondiali di nuoto, sequestrato il tesoretto dell’ex commissario. Domenico Lusi, La Repubblica

La Repubblica (9 ottobre 2012)

Mondiali di nuoto, sequestrato il tesoretto dell’ex commissario

Domenico Lusi

Finiscono  sotto chiave 100mila euro depositati su un conto lussemburghese intestato a Claudio Rinaldi, l’ex commissario straordinario per i Mondiali di nuoto di Roma del 2009.

Il sequestro è stato eseguito mercoledì dai carabinieri del Ros di Firenze su ordine del gip di Roma Maurizio Caivano nell’ambito della stessa operazione che ha portato all’arresto (ai domiciliari) dell’ex consigliere della Corte dei Conti Antonello Colosimo.

A chiedere le misure erano stati i pm Ilaria Calò e Roberto Felici, titolari dell’inchiesta sul G8 e i grandi eventi.

Rinaldi, che come Colosimo è indagato per concussione, avrebbe ricevuto denaro in cambio di appalti da Francesco Maria De Vito Piscicelli, l’imprenditore che rideva al telefono la notte del terremoto dell’Aquila. De Vito Piscicelli ha raccontato ai pm di essere stato costretto a versare a Rinaldi una tangente di 100mila euro il 23 dicembre 2008, dopo che una sua impresa aveva vinto l’appalto per realizzare la piscina di Valco S. Paolo, a Roma.

«Mi disse – ha riferito De Vito Piscicelli – che stava in imbarazzo, che doveva risolvere un sacco di problemi. Mi chiese 100mila euro, in quanto “le cose dovevano funzionare”, lasciandomi intendere che in caso contrario non avrebbero funzionato. Glieli portai in contanti, in una busta di boutique, al bar dell’Hotel de Russie». L’imprenditore cita come testimone Ciro Crasta, suo ragioniere di fiducia, che quel giorno lo aveva atteso fuori dall’hotel e aveva notato «Rinaldi uscire con la busta». Secondo De Vito Piscicelli l’ex commissario gli chiese altri 250mila euro a lavori finiti che tuttavia non consegnò.

Il gip ha ritenuto il racconto attendibile, in quanto supportato da una serie di altri elementi: la testimonianza di Crasta, che ha confermato, e le intercettazioni effettuate dai Ros, proprio nei giorni precedenti a quello della presunta tangente, che documentano i contatti di De Vito Piscicelli con un consulente bancario che lo aiuta a reperire la provvista di denaro, i preparativi delle mazzette e le telefonate con Rinaldi per fissare l’appuntamento all’Hotel de Russie. Secondo i Ros la tangente sarebbe stata depositata, il 29 dicembre 2008, su un conto fiduciario aperto presso Bac Fiduciaria di San Marino intestato alla madre di Rinaldi per poi essere bonificata con la causale “finanziamento soci” su un conto acceso in Lussemburgo intestato alla Silos Sa. «Si è accertato – scrive il gip – che Rinaldi è uso movimentare i propri illeciti profitti trasferendoli in territorio estero (San Marino e Lussemburgo)» e che «la Silos sa è una società a lui riconducibile che funge, in tutto o in parte, da collettore di tangenti».

Dal decreto emerge anche che l’11 dicembre 2009 Rinaldi si è avvalso dello scudo fiscale, facendo rientrare oltre 2 milioni ricavati dalla vendita di titoli depositati in Lussemburgo.

DOMENICO LUSI

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy