Monica Raschi di Il Resto del Carlino San Marino: Gli accordi tra politici nella cassetta di sicurezza

Monica Raschi di Il Resto del Carlino San Marino: Gli accordi tra politici nella cassetta di sicurezza

Il Resto del Carlino San Marino

Il ritrovamento. I
documenti, anche scritti a mano, in una banca di Rimini

Gli accordi
tra politici nella cassetta di sicurezza

L’ispezione della Guardia di
finanza a seguito della rogatoria da San Marino. La documentazione, sequestrata
dalla Finanza tramite rogatoria, sta per essere acquisita dal tribunale

Monica Raschi

 

UNA CASSETTA di sicurezza
all’interno della quale sono
contenuti documenti che
attesterebbero l’esistenza di un
patto tra la politica e alcuni
indagati all’interno dell’inchiesta
denominata conto Mazzini,
coordinata dal dottor Alberto
Buriani.

Quel patto che da decenni
provvederebbe alla spartizione
(questa l’ipotesi portata avanti
dagli inquirenti sammarinesi)
del potere non solo politico ma
anche economico e finanziario
all’ombra del Titano.

LA CASSETTA di sicurezza, situata
nel caveau di una banca
della città di Rimini, è stata
aperta dalla Guardia di finanza
incaricata dalla Procura di
Rimini, in esecuzione di una
rogatoria richiesta dai magistrati
sammarinesi.

All’interno della cassetta una
serie di documenti, più che altro
appunti, molti scritti a mano.
L’analisi del contenuto di questi
documenti ora spetta ai
magistrati di San Marino che
devono ancora ricevere il
contenuto della cassetta che le
Fiamme gialle hanno già
depositato nelle mani dei giudici
riminesi, ai quali spetta la
trasmissione ai colleghi del
Titano.
LA CASSETTA di sicurezza era
regolarmente intestata a uno
degli indagati eccellenti
dell’inchiesta e i documenti
attesterebbero una serie di
accordi che non riguardano gli
ultimi anni della vita politica
sammarinese, ma tutto l’ultimo decennio. Il periodo che gli
inquirenti del palazzo di
giustizia di San Marino stanno
mettendo sotto la lente di
ingrandimento.
Il contenuto della cassetta di
sicurezza potrebbe essere un
ulteriore tassello al fine di
provare l’esistenza di un
‘sistema’, portato avanti da un
gruppo di persone (da qui
l’ipotesi di associazione a
delinquere) che controllava tutta
la vita sammarinese.
Gli accordi ritrovati nella banca
riminese potrebbero mettere in
luce quel sistema di spartizione
dei voti elettorali e, di
conseguenza, delle poltrone per
poi accedere alla divisione della
ricchezza del Paese: dalle banche
alle finanziarie al sistema di
telecomunicazione alle licenze
per aprire qualsiasi tipo di
attività.
INTANTO le indagini vanno
avanti su tutti i fronti,
naturalmente compreso quello
bancario alla ricerca di riscontri
di ulteriori conti che possano
provare il sistema delle tangenti
che ‘oliavano’ tutto
l’ingranaggio. Non sono escluse
indagini in istituti di credito
oltreconfine.

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