Monica Raschi di Il Resto del Carlino San Marino: sull’attacco dell’Italia agli evasori sul Titano. Guardia di Finanza

Monica Raschi di Il Resto del Carlino San Marino: sull’attacco dell’Italia agli evasori sul Titano. Guardia di Finanza

Il Resto del Carlino San Marino
«Dati non veritieri: è un attacco allo Stato»Un’aggressione  al sistema sammarinese con dati che non possono corrispondere alla realtà e per i quali il governo di San Marino ha chiesto un incontro urgente con quello italiano dopo che la Guardia di finanza ha reso noto di avere individuato un vero e proprio fiume di denaro, 33 miliardi, entrati e usciti dalla piccola repubblica che avrebbe generato un’evasione fiscale milionaria.
La domanda ufficiale di incontro è stata inoltrata ieri mattina dai segretari di Stato alle Finanze, Gian Carlo Capicchioni ed Esteri, Pasquale Valentini.
Segretario, si parla di cifre veramente imponenti.«Dati che non possono corrispondere alla realtà sia in relazione ai volumi che ai soggetti interessati», risponde il titolare delle Finanze, Capicchioni.
Secondo quanto affermato dai finanzieri 31.888 persone che hanno in qualche modo veicolato il denaro, sarebbero sammarinesi o comunque residenti.«Abbiamo una popolazione di poco che non raggiunge le 33mila persone: ciò vuol dire che sono praticamente coinvolti tutti in questa inchiesta. Neonati e novantenni compresi. Non è possibile».
Secondo lei che cosa sta succedendo?«Non lo sappiamo proprio. I nostri rapporti con l’Italia sono ottimi, siamo usciti dalla black list e stiamo portando avanti tutte le riforme, comprese quelle richieste dagli organismi internazionali. Questa è stata veramente una doccia gelata, qualcosa che non ci aspettavamo mimimamente».
Scusi segretario, ma la settimana scorsa non eravate a Roma con i vertici della Finanza? Possibile che non si sapesse nulla? «Siamo stati accolti con estrema cordialità e la disponibilità alla collaborazione era totale da entrambe le parti. Tanto che in un futuro molto prossimo alcuni nostri addetti potrebbero recarsi alla scuola di formazione della Finanza».
Si è parlato di blocco di capitali, depositati da correntisti italiani presso le banche sammarinesi, attuato dal tribunale per scongiurare crisi di liquidità delle banche. E’ vero?«Queste notizie creano solo allarmismi e non hanno nessun fondamento. Anche perché, allo stato attuale, presso il tribunale sammarinese non ci sono procedimenti penali pendenti per il reato di riciclaggio che abbiano quale reato presupposto l’evasione fiscale: tale condotta ha assunto solo recentemente rilievo penale nell’ordinamento sammarinese».
La prossima mossa?«L’abbiamo già fatta. A nome del Governo di San Marino è stato chiesta alla Farnesina e al MEF l’urgente convocazione di un incontro bilaterale a livello politico per un confronto sulla situazione creatasi, che rischia di intaccare la fiducia e la proficua collaborazione esistente fra le autorità dei due Stati. Ci attendiamo di essere ricevuti nel più breve tempo possibile. Stiamo avendo un grave danno da tutto questo. Ma vorrei ribadire anche un ulteriore concetto».
Prego.«Le segreterie di Stato ritengono opportuno sottolineare che, fermo restando le doverose verifiche circa la provenienza del denaro, sarà fornita, come di consueto, la massima collaborazione alla regolarizzazione dei capitali depositati presso istituti bancari sammarinesi, secondo le legittime richieste effettuate dai correntisti italiani conformemente alla normativa sulla voluntary disclosure (ossia il rimpatrio dei capitali da effettuare entro il 30 settembre tramite autodenuncia: chi firma pagherà una sanzione che può andare dal 30 al 40 per ceto del capitale che si vuole far rientrare, ma si eviterà l’inchiesta penale, ndr)».
Monica Raschi

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy