Morte a San Marino, Rally Rose’n Bowl, condannati i Commissari di gara

Morte a San Marino, Rally Rose’n Bowl, condannati i Commissari di gara

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Morì al Rally, condannati i Commissari di gara 

Finì contro un muretto e perse la vita Alessandro Pepe / Sette mesi pena sospesa Condanna al risarcimento danni Provvisionale da 30 mila euro

Si è chiuso ieri con le conclusioni delle parti il processo per la morte di Alessandro Pepe, il pilota 40enne che morì dopo un grave incidente nel corso del Rally Rose’n Bowl del 18 giugno 2017, durante la prova speciale delle Tane, quando dopo aver perso il controllo dell’auto si schiantò contro un muretto privo di adeguate protezioni. A dover rispondere dell’accusa di omicidio colposo, il direttore di gara, Mauro Zambelli, e il presidente della Scuderia San Marino, Sergio Toccaceli. Durante il dibattimento diversi testimoni hanno sostenuto la necessità che quel muretto andasse protetto con delle rotoballe per attutire gli eventuali urti. 

La difesa sostenuta dall’avvocato Andrea Belluzzi ha dal canto suo sottolineato che trattandosi di tratto rettilineo la protezione non era prevista da regolamento, affermando che l’incidente si verificò a causa di un guasto meccanico alle sospensioni.

Prima della difesa, sia il procuratore del Fisco Roberto Casarini, sia l’avvocato di parte civile Tania Ercolani, richiamando la perizia d’ufficio, avevano escluso la rottura ed avevano evidenziato come quel muretto fosse stato munito di protezioni in altre edizioni del rally. Protezioni che, secondo l’accusa e la parte civile, se ci fossero state avrebbero evitato il tragico evento.

Il giudice Battaglino, dopo la camera di consiglio, ha ritenuto sussistenti gli elementi per pronunciare sentenza di condanna ed ha comminato una pena di sette mesi ciascuno a carico dei due imputati concedendo la sospensione condizionale della pena. Il giudice ha condannato anche al risarcimento del danno da quantificare in sede civile, fissando tuttavia una provvisionale di 30mila euro a favore di ciascuna delle parti civili, la vedova e i genitori del pilota. La difesa farà appello.

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