Mostra ‘La storia del Vajont’

Mostra ‘La storia del Vajont’

 LA STORIA DEL VAJONT

L’Università di San Marino ospita “LA STORIA DEL VAJONT”, una mostra sulla tragedia provocata dalla frana che il 9 ottobre 1963 causò la distruzione di gran parte di Longarone e 1910 vittime. La mostra si terrà da mercoledì 26 a lunedì 31 marzo 2014,  presso la sede del Corso di laurea in Ingegneria – salita alla Rocca, 44 – San Marino Città. Venerdì 28 marzo, alle ore 11, presso la stessa sede, si terrà un seminario della prof.ssa Monica Ghirotti sulla storia del Vajont.

Gli eventi saranno ripercorsi attraverso le fotografie scattate dal prof. Edoardo Semenza, il geologo che scoprì la grande frana preistorica quattro anni prima del disastro.

La mostra è promossa dall’Associazione Italiana di Geologia Applicata ed Ambientale (AIGA) ed il Consiglio Nazionale del Geologi (CNG) e ha già toccato Atenei e centri di ricerca. Da oggi la mostra è anche visitabile al sito www.k-flash.it/mostra_vajont raggiungibile direttamente dal sito web dell’AIGA (aiga.cineca.it).

Curata da Monica Ghirotti (Università di Bologna), Francesco M. Guadagno (Università del Sannio), Giovanni Masè, Pietro, Paolo e Michele Semenza, la mostra illustra, attraverso le immagini scattate da Edoardo Semenza, le fasi della scoperta dell’antica massa di frana sul versante sinistro della Valle del Vajont, poco a monte della diga allora in costruzione.

Le principali evidenze geologiche e geomorfologiche che lo condussero a scoprire l’antica frana nel 1959 – prima dell’inizio dell’invaso e della conseguente rimobilizzazione – e a definirne la forma  ed i limiti, sono illustrate attraverso alcune delle fotografie scattate tra gli anni 1959 e 1961.

Da queste immagini traspaiono le sofferenze, le intuizioni e il progredire della consapevolezza dell’uomo che per primo riconobbe l’esistenza dell’antica frana. In esse si rivela il suo approccio mente et malleo, che gli consentì di elaborarne un modello e di definirne i conseguenti scenari di  rischio.

La sua scoperta fu subito presa in considerazione dai responsabili dell’opera, almeno come ipotesi da verificare con altre ricerche ed indagini. Purtroppo, la sua consulenza, durata fino al 1961, non  impedì che, dopo varie vicissitudini, si consumasse la tragedia. Comprendere la natura e i suoi  meccanismi evolutivi è l’obiettivo preminente di coloro che operano nell’ambito delle scienze  geologiche applicate all’ambiente ed al territorio. Ammirare le fotografie di Edoardo significa  perciò accedere alla sua dimensione personale e professionale più intima.

La frana è ancora oggi oggetto di dibattito e riflessione scientifica, anche per la straordinaria mole di dati disponibili, siano essi strumentali o tratti da rilevamenti.

L’auspicio è che, anche attraverso questa esposizione, l’opera di Edoardo Semenza possa servire a sensibilizzare le coscienze sulla necessità della conoscenza della geologia per il rispetto e la  protezione dell’ambiente.

Questa mostra vuole perciò essere anche un invito al lettore a proseguire nelle ricerche a partire da quelle di Edoardo Semenza e di altri studiosi – alcuni dei quali hanno lavorato insieme a lui – che da allora hanno dedicato tanto del loro impegno allo studio della frana del Vajont.

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