SBAGLIANDO S’IMPARA
Sbagliando s’impara, dice il proverbio.
Due nostr* candidat* sono stat* depennati dalla lista di RETE perché non ancora ventunenni, e noi ci siamo adeguati riconoscendo la leggerezza. Lo stesso articolo della legge elettorale vieta ad Ambasciatori e Consoli di candidarsi alle elezioni politiche.
Il 25 settembre, grazie a tempestive delibere Congresso di Stato (precisamente le delibere n. 7, 8, 56 e 57), Antonio Lazzaro Volpinari (Ambasciatore d’Andorra – PS), Daniele Ceccoli (Ambasciatore d’Eritrea – AP), Giuliano Giardi (Ambasciatore del Principato di Monaco – AP) e Pier Luigi Cellarosi (Console di Varsavia – PSD) si sono dimessi dai loro incarichi per poter partecipare alle prossime elezioni. Appena una settimana prima della scadenza delle presentazioni delle candidature.
Addirittura per un candidato, le dimissioni dal mandato di Ambasciatore (in questo caso della Bulgaria) sono state accolte dal Congresso di Stato il 5 ottobre, cioè dopo la data di chiusura delle liste. Si tratta del caso di Marino Ercolani Casadei (PSM).
Ora, noi crediamo sia giusto che tutti possano correre per le elezioni politiche, però ci poniamo due domande: nell’ultimo caso (quello di Ercolani Casadei le cui dimissioni sono state accolte il 5 ottobre) non persistevano le condizioni di ineleggibilità il 2 ottobre, quando sono state chiuse le liste? Proviamo a ipotizzare le risposte a questa domanda: forse ci verrà risposto che non si deve ricoprire i ruoli di console o ambasciatore nella data delle elezioni, dunque l’11 novembre. Ma questo è specificato nel caso dell’età anagrafica, non degli incarichi diplomatici. Oppure ci verrà risposto che le lettere di richiesta di dimissioni erano pervenute precedentemente e sono state solamente accolte nelle date indicate. Allora perché le stesse delibere recitano l’indicazione “l’immediata cessazione” e non “la cessazione del ruolo a far data da…”?
Diventa difficile interpretare una legge evidentemente lacunosa (anche i termini “ineleggibilità” e “incandidabilità” creano problemi interpretativi simili), e se ne scriviamo non è per mettere il bastone tra le ruote a queste candidature, quanto per impegnarci a chiarire queste lacune che possono dare adito ad interpretazioni personalistiche. Auguriamo ad ogni candidato di venir eletto ci auguriamo ancora di più che queste candidature non siano solo comete di notorietà con cui i partiti pare facciano a gara per candidare “persone in vista”, con la garanzia che tanto, in caso di non elezione, il loro ruolo verrà riconfermato.
Ci piacerebbe che chi decide di rinunciare al suo ruolo diplomatico per mettere la sua esperienza al servizio del paese, lo faccia consapevolmente rinunciando per sempre a quel ruolo. Troppo facile rinunciare a un incarico diplomatico sapendo già di poterlo riacquisire nel caso vada male!
Osserveremo con attenzione le azioni che verranno intraprese dopo le elezioni nei confronti di questi ex-diplomatici ora candidati.
RETE auspica la presenza di volti nuovi anche nel corpo diplomatico: abbiamo tanti giovani laureati capaci e disoccupati…facciamo strada al nuovo e cancelliamo le posizioni di rendita!
RETE PUÓ!
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