Movimento Rete-Civico10-Sinistra Unita: ‘Piu’ grandi i paroloni, piu’ grande la porcata’

Movimento Rete-Civico10-Sinistra Unita: ‘Piu’ grandi i paroloni, piu’ grande la porcata’

E infatti non è un caso che la bozza di progetto di legge che istituisce l’Istituto Finanziario Pubblico sia incomprensibile alla maggior parte della gente. Roba da strabuzzare gli occhi.

Proprio per fare chiarezza su questo progetto/carrozzone del governo, RETE, CIVICO10 e SINISTRA UNITA hanno organizzato un incontro pubblico, il primo di una lunga serie, che si è rivelato molto partecipato e particolarmente sentito (il prossimo, è già fissato per mercoledì 15 maggio alle ore 21 alla sala Montelupo di Domagnano.)

I consiglieri delle tre forze politiche hanno letteralmente tradotto ai presenti il testo di legge presentato dal governo, articolo dopo articolo, per far capire la gravissima minaccia che costituisce per il nostro paese. Un istituto controllato al 100% dallo Stato, composto da un’Assemblea di tre membri con a capo il Segretario alla Finanze e da un Consiglio d’Amministrazione di cinque membri. Una sovrastruttura costosa, a cui serviranno, dice la legge, ben tre anni solamente per raggiungere il pareggio di bilancio.


Ma cosa dovrebbe fare questo Istituto Finanziario Pubblico (IFP)?

Da un lato, dovrebbe avere dei compiti (come quello di una ricognizione degli affitti dello Stato) che in realtà sono già attribuiti alla Pubblica Amministrazione. Dall’altro dovrebbe – e qui arriva il dramma – cartolarizzare i beni pubblici. In sintesi il patrimonio pubblico (mobiliare e immobiliare) viene messo a garanzia di prestiti obbligazionari con il rischio, in caso di insolvenza, di vederselo sfuggire di mano. E la cosa più brutta è che questo debito non servirà per fare sviluppo e investimenti ma anche (e forse soprattutto) per la spesa corrente e per foraggiare gli sprechi e le inefficienze ancora oggi presenti e che il Governo non vuole sistemare.

E ancora: nel progetto di legge si prevede la possibilità di assumere partecipazioni in società sammarinesi o estere operanti in qualsivoglia ambito e settore, legando così le proprie sorti a soggetti su cui non è possibile esercitare un pieno controllo.

Quindi: San Marino ha un gravissimo buco di bilancio causato da decenni di gestione politica scellerata e, con l’IFP, il governo vende il patrimonio pubblico facendo di fatto pagare a tutti i cittadini un debito che è stato creato dalla politica. Geniale! E oltretutto il governo non si prenderà neanche la responsabilità di questo scempio, ma la riverserà sull’IFP che in teoria dovrebbe essere un S.p.A. a gestione autonoma, ma di fatto è voluta, creata, nominata dalla maggioranza.

Basta vedere che hanno fatto gli altri enti parastatali del nostro territorio come RTV e Camera di Commercio: teoricamente dovrebbero disporre di un’autonomia dalla politica tale da poter agire, innovare, proporre, rilanciare la Repubblica a prescindere dal colore della maggioranza al governo. In pratica, la prima ha 670mila euro di buco di bilancio e la seconda è così ingessata che invece di essere una boccata d’aria fresca in un periodo di crisi, assomiglia più a un cappio al collo. Entrambe le dirigenze rispondono allo stesso padrone, è evidente.

La situazione è veramente gravissima ed è ancora più grave che la popolazione non venga adeguatamente informata e che il governo continui a minimizzare la questione.

Le tre forze politiche, che non parteciperanno alla discussione del progetto di legge in Aula, faranno di tutto per risvegliare i cittadini dal sonno, perché solo con la collaborazione di tutti si riuscirà a evitare l’inesorabile declino a cui questo irresponsabile governo vuole condannarci.

Informatevi! Partecipate!

RETE – CIVICO10 – SINISTRA UNITA

 

 

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy