L’informazione di San Marino
Mucillagine
Marino Cecchetti
“Il Mare Adriatico è oggi oggettivamente impraticabile per la balneazione”, si legge nel rapporto giornaliero della nave Daphne sulle acque marine, in data 8 luglio 1989. Brutta ricorrenza. La mucillagine aveva invaso la parte alta dell’Adriatico. Una mazzata per il turismo rivierasco in genere e in particolare per quello riminese, tutto incentrato sulla balneazione.
Il turismo sammarinese, uso ad attingere in presa diretta dalla moltitudine dei bagnanti sulla spiaggia riminese attraverso la superstrada, è pure crollato. Da 3 milioni e mezzo di visitatori annui, oggi siamo alla metà circa.
Rimini ha deciso subito di promuoversi oltre la balneazione e sta risalendo la china.
Noi? Ci siamo fatti altri danni.
La superstrada, arteria che alimenta l’intera nostra economia (studi Ambrosetti e McKinsey), da collegamento viario veloce l’abbiamo trasformata in ‘bazar a cielo aperto’; ne abbiamo fatto, fra Dogana e Borgo, uno stradone di degradata periferia, quasi da 30 Km/h.
Altra mazzata ce la siamo data con la convenzione Sinpar o Parcheggione, firmata il 24 gennaio 1990, cioè a ridosso della mucillagine nell’Adriatico. Un accordo capestro per lo Stato che ha rinunciato agli incassi di tutti i parcheggi e per sovrappiù si è messo a pagare annualmente una somma che ora ammonta – ma è stata a lungo più alta! – a € 1.600.000,00. Leggasi: un milione e seicentomila/00. Quanti pullman si potrebbero noleggiare annualmente con cotanti soldi per offrire a chi è a Rimini per un qualche motivo (balneazione, fiere, convegni) di visitare San Marino gratis?
Potremmo insomma continuare a ‘sfruttare’ Rimini che, dopo la mucillagine, ha preso a risalire la china proponendosi come luogo molto attivo anche culturalmente e in cui si vive bene. Pragmaticamente, cominciamo col togliere gli attraversamenti a raso sulla superstrada, bloccare il salasso Sinpar, accogliere il visitatore con un sorriso al posto del ticket.