Sulla abolizione del voto segreto nel Consiglio Grande e Generale si sono sentiti pareri di allarmante superficialità. Pare che la oligarchia dei partiti intenda spingere il suo controllo sulla politica sempre più in alto.
La – ipotizzata – trasformazione del voto come già quella della legge elettorale, come ancor prima quella della riforma istituzionale, non sono frutto di una elaborazione politico culturale maturata dopo lunghi e partecipati dibatti nel paese. No. Sono state promosse e decise da poche persone chiuse nelle camarille del potere, al solo scopo di superare delle difficoltà che esse hanno incontrato per mantenere quel potere.
Anche per le altre due questioni vale il giudizio dell’avv. Renzo Bonelli espresso sulla riforma istituzionale: il ‘governo straordinario ha dimensionato parte delle istituzioni secondo le proprie esigenze pratiche‘.