Nell’udienza di ieri il perito del Tribunale Commissariale della Repubblica di San Marino, dottoressa Francesca Frasca, avrebbe confermato l’ipotesi di alterazione del foglio di servizio compilato dai gendarmi Graziano Valli e Sauro Volpinari la sera del 16 luglio 1999.
Nella parte modificata si precisa che durante il servizio è stato fermato dai due gendarmi per controllo certo Stefano Virgili.
Secondo l’accusa la modifica sarebbe stata eseguita materialmente dall’avvocato notaio Carlo Biagioli, figlio di Marcello Biagioli allora comandante della Gendarmeria della Repubblica di San Marino, al fine di creare un alibi appunto al Virgili accusato di una supposta partecipazione, quella notte stessa, al furto al caveau del Palazzo di Giustizia di Roma.
I due gendarmi Graziano Valli e Sauro Volpinari hanno disconosciuto la modifica, della quale hanno appreso presso il Tribunale di Perugia dove erano stati convocati come testimoni durante il processo per il furto a Roma. E si sono costituiti parte civile contro l’ex comandante Biagioli, assistiti dall’avv. Gianna Burgagni.
Durante l’udienza di ieri si è discusso a lungo di calligrafia. Al termine il Commissario Vittorio Ceccarini ha concesso alla difesa la possibilità di produrre un supplemento di perizia.
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