San Marino. Elezioni 2016: intervista a Mimma Zavoli, Civico 10. L’informazione

San Marino. Elezioni 2016: intervista a Mimma Zavoli, Civico 10. L’informazione

Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Intervista a Mimma Zavoli di Civico10 su rapporti tra i movimenti, coalizione, scelte di campo, crediti deteriorati, banche, giustizia e quote rosa / “NPL, rapporti economici e professionali fra alcune persone che fanno politica e banche non aiutano a risolvere il problema” / “Giustizia, non vogliamo neanche pensare all’eventualità di una restaurazione o di colpi di spugna: le responsabilità di chi ha ceduto a quel sistema marcio devono emergere tutte”

SAN MARINO. Domani scade il termine per la presentazione delle liste. Le coalizioni ormai sono definite dopo una prima fase che ha visto aspri scontri dentro e fuori le forze politiche. Scontri che probabilmente si riproporranno in campagna elettorale. Di questo e di alcuni temi salienti per San Marino parla Mimma Zavoli, di Civico10.

Prima civico10 ha fatto appello a RETE, che ha risposto no. Poi è stata RETE a rilanciare e c10 che ha rilanciato a sua volta, in un balletto che ha fatto entrare anche i movimenti nel gioco politico delle alleanze, ma nessuno ha detto il fatidico sì. Perché?
“Perché, come nel 2012, Civico10 e RETE hanno due impostazioni diverse su come arrivare all’obiettivo, che dovrebbe essere per tutti quello di impostare un nuovo modo di fare politica. Civico10 non ha mai cambiato il suo approccio, crediamo fortemente che il Paese si possa cambiare se si è disposti a discutere e dialogare con tutti quelli che dimostrano di aver voglia di cambiare strada, a partire da un forte rinnovamento che crei discontinuità e dalla convergenza sulle cose da fare, anche quelle meno popolari, per mettere in sicurezza lo Stato. Abbiamo più volte chiesto a Rete di darci una mano a fare questo lavoro di cesello sul resto del panorama politico, perché assieme abbiamo la credibilità e la forza per farlo. I movimenti assieme possono essere il perno per il cambiamento, ma non lo si può fare con i diktat, i veti – tarati a seconda del vento del momento – e gli ultimatum. Per quello abbiamo deciso di proseguire con chi non ne ha messi, come avevamo già fatto quattro anni fa”. (…)

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