Rimini. Colpo in banca con 10 ostaggi. Corriere Romagna

Rimini. Colpo in banca con 10 ostaggi. Corriere Romagna

Andrea Rossini – Corriere RomagnaDieci ostaggi. Donna delle pulizie la prima minacciata. Al direttore hanno chiesto i documenti: «Ora sappiamo dove abiti». S’indaga anche su un incidente stradaleSbucano dal nulla armati di pistola e poi scappano con settantamila euro Entrano di notte e aspettano per ore: all’arrivo degli impiegati scatta la rapina

La prima a ritrovarsi faccia a faccia con i rapinatori è stata la donna delle pulizie, costretta a sedere accanto a loro in silenzio per un paio d’ore. Poi la coppia di malviventi a partire dalle otto ha accolto a uno a uno il direttore e altri otto impiegati (tra cui due donne) con i volti coperti da passamontagna scuri e le pistole strette fra le mani. I banditi sono sbucati dal nulla negli uffici della filiale di via Tripoli della Banca delle Marche: erano già in attesa all’interno dell’is tituto di credito. Secondo la ricostruzione della polizia i malviventi (due quelli sulla scena, non è possibile escludere la presenza di un terzo complice all’esterno) sono infatti entrati dalla finestra, priva di sbarre, di una stanza posta sul retro dell’istituto di credito. Hanno segato il vetro con cura senza sollecitare l’allarme antisfondamento e hanno atteso l’orario in cui l’allarme volumetrico interno si disattiva, poco prima dell’arrivo della donna delle pulizie. La sapevano lunga e hanno agito con un obiettivo ben preciso: la cassaforte a tempo. Parlando a monosillabi (forse simulando un accento dell’Est) hanno intimorito e minacciato i presenti per ottenere la combinazione. «State calmi e non vi succederà niente». Per venticinque minuti i dieci ostaggi hanno pregato che l’incubo finisse. A quel punto i rapinatori hanno arraffato i soldi, più di settantamila euro secondo la prima stima provvisoria. Prima di scappare, però, hanno preso in disparte il direttore e preteso che quello gli mostrasse la carta d’identità: «Ora sappiamo dove abiti, aspettate almeno dieci minuti prima di dare l’allarme oppure veniamo a cercarti». (…)

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy