San Marino. Governo senza donne ‘un pessimo biglietto da visita internazionale’

San Marino. Governo senza donne ‘un pessimo biglietto da visita internazionale’

SAN MARINO. Riceviamo e pubblichiamo il comunicato di un gruppo di ‘donne sammarinesi attente alle ineguaglianze di genere’, arrivato in redazione per il tramite di Vanessa Muratori, già consigliere della Repubblica tra le fila di Sinistra Unita.

Comunicato stampa

E’ con profondo rammarico che constatiamo – continuiamo a constatare- la mancanza di donne nella composizione del governo. San Marino ratifica Convenzioni internazionali (Pechino, Instambul) in cui è richiesto un impegno stringente per garantire le pari opportunità tra i generi, poi, al dunque della formazione dei governi, questi buoni propositi si dimenticano. La mancanza di donne al governo non è solo un limite formale, di non rispecchiamento tra la composizione della società e la politica. Esprime anche una parzialità dei punti di vista, delle competenze, delle sensibilità e delle capacità messe in campo, la cui interezza è tanto più importante quanto più sono complesse le sfide che attendono il governo. Il comunicato del futuro governo parla di scelte condivise, di competenze a cui si è voluto dare la preminenza e di questioni personali che hanno portato l’unica donna eletta nella maggioranza ad avere ogni requisito richiesto a rifiutare l’incarico. La mancanza di donne nel governo non può essere ora ridotta a una questione personale, che va chiaramente rispettata. Il problema sta nel fatto che solo una ha potuto avere questa possibilità. Riteniamo che il criterio della esperienza consigliare – condiviso da tutte le forze della coalizione- non sia affatto “neutro”. Se consideriamo che per motivazioni di ordine socio-culturale è poco presente la componente femminile in Consiglio, porre questa come condizione necessaria ha significato penalizzare le donne in quanto tali. Aggiungiamo che con la competenza non ha molto a che fare, perché per capire come funziona il Consiglio occorre studiare il suo regolamento, altra cosa sono conoscenze e capacità di azione nell’ambito delle diverse segreterie. Quando la competenza è richiesta sul serio, quando ciò che occorre sapere e saper fare è ben esplicitato ed è accessibile con lo studio e il lavoro, le donne entrano, e non una sola. Il problema è purtroppo nel fatto che la presenza femminile nei luoghi del potere non è stata una condizione condivisa dalla coalizione, questa non l’ha considerata a sufficienza come un elemento di giustizia e un modo per agire il cambiamento. In Europa ora solo San Marino e l’Ungheria dell’ultranazionalista Orban hanno governi di soli uomini: è anche un pessimo biglietto da visita internazionale.

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