San Marino. Da Adesso.sm i cittadini aspettano fatti. Marino Cecchetti su L’informazione

San Marino. Da Adesso.sm  i cittadini  aspettano fatti. Marino Cecchetti su L’informazione

SAN MARINO.  Marino Cecchetti su L’informazione di San Marino:  I cittadini aspettano i fatti

Mercoledì c’è stata la conferenza stampa di presentazione della nuova compagine governativa, emanazione della coalizione Adesso.sm. Sette uomini di età attorno ai 45 anni, tutti nuovi in quanto ad esperienza di comando e tutti non nuovi alla politica. 

Auguri di buon governo.

Era palpabile la preoccupazione per le cose da fare. Assente invece l’acredine verso la Democrazia Cristiana che aveva caratterizzato la campagna elettorale.

Ben diversa era la compagine che mandò all’opposizione la Dc l’altra volta, nel 2006. Quella era stata messa assieme da vecchi marpioni. Il leitmotiv anti Dc non bastò, quella volta, a preservare il Paese da autentiche sciagure. Dopo una campagna elettorale contro i giochi, i governanti partirono confermando, con  ‘passaggio’ a Vienna, il casinò di Rovereta con tutto quel che ne è derivato e ne deriva ancora al Paese (SmRtv ha ingaggiato Pippo Baudo per incitare giornalmente cittadini ad andare a rovinarsi ‘con stile’). Guadagnarono la procedura di infrazione a Strasburgo (Moneyval) che avviò il tracollo del sistema bancario e dell’immagine del Paese nel mondo. Avvilupparono le telecomunicazioni in una ragnatela di interessi da cui il Paese ancora non è uscito. Di fronte al devastante attacco del forlivese Di Vizio, il Segretario di Stato agli Esteri reagì convocando a Palazzo Begni i giudici del nostro tribunale per dire loro come rispondere alle rogatorie. Ed inaugurarono la furba strategia di lasciare andare al suo destino la Cassa di Risparmio nella speranza -poi andata delusa- di salvare due banche private che, evidentemente, erano più in alto nelle loro preoccupazioni. Arrivarono a patteggiare con l’-aborrito- Mario Scaramella, prima ritenuto una specie di ‘lucifero’ a mezzo fra Gatti e Podeschi.  [L’azione di recupero del territorio  e  la lotta alla speculazione edilizia consistettero  nel  solo cambio di nome della Commissione Urbanistica in Commissione delle politiche territoriali]. 

Tutto questo per dire che non basta essere antidemocristiani per assicurare al Paese un buon governo. Anzi fu proprio la Dc all’opposizione a portare allo scoperto il luridume dell’operazione Banca del Titano. Peccato che, successivamente, con la Dc tornata al governo, quel luridume si sia tanto esteso da finire per inquinare tutto il Paese, come emerge dall’indagine Conto Mazzini. Tanto che oggi, quello bancario, è diventato il settore più in pericolo.

Singolare il fatto che a farsi avanti per il risanamento di detto settore, in questi giorni siano gli stessi che ne hanno provocato il disastro, privatizzando gli utili e socializzando le perdite [cioè: prendendosi gli utili e scaricando le perdite sullo Stato]. Accettare di servirsene sarebbe come assumere come insegnante per le educande una tenutaria di case chiuse.

Per fortuna i nuovi governanti sono, sì, giovani; sono, sì, alla prima esperienza di governo; non sono, però, degli sprovveduti. La Dc ha già detto che vigilerà. I cittadini aspettano i fatti.

 

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