RIMINI. Mentre Gessica Notaro combatte la sua coraggiosa battaglia dal letto dell’ospedale Bufalini di Cesena, il Comune di Rimini ufficializza quanto annunciato nei giorni scorsi. Ieri 31 gennaio 2017 la Giunta ha formalizzato infatti la costituzione di parte civile del Comune di Rimini nel processo contro chi ha aggredito in maniera brutale e spietata Gessica Notaro.
Sottolinea il vicesindaco Gloria Lisi: “come Comune non abbiamo alcuna intenzione di far calare il silenzio su un episodio che ha indignato l’intera comunità e che rappresenta il caso più estremo ed eclatante di un fenomeno, quello della violenza sulle donne, che serpeggia silenzioso anche nel nostro territorio. Dobbiamo prendere posizione per contrastare l’indifferenza”.
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Comunicato stampa
“Così come avevamo annunciato, ieri pomeriggio la Giunta ha formalizzato la costituzione di parte civile del Comune di Rimini nel processo contro chi ha aggredito in maniera brutale e spietata Gessica Notaro, che da giorni sta combattendo con forza la sua battaglia dal letto dell’ospedale Bufalini di Cesena. Un atto doveroso, in primo luogo per dimostrare vicinanza e sostegno ad una giovane donna che sta dimostrando una forza e un coraggio incredibile e che è attesa da un lungo e non semplice percorso per riacquisire quella ‘normalità’ di cui è stata privata in maniera così drammatica e improvvisa. Ma c’è di più: come Comune non abbiamo alcuna intenzione di far calare il silenzio su un episodio che ha indignato l’intera comunità e che rappresenta il caso più estremo ed eclatante di un fenomeno, quello della violenza sulle donne, che serpeggia silenzioso anche nel nostro territorio. Dobbiamo prendere posizione per contrastare l’indifferenza, per dare coraggio a chi vive quotidianamente i soprusi e non riesce a denunciare, per testimoniare che c’è una comunità pronta a fare rete. Questo nonostante – e anzi, a maggior ragione – le cronache locali, che anche nelle ultime ore riportano nuovi casi che destano preoccupazione: è notizia di ieri l’arresto da parte della Polizia di un uomo accusato di atti persecutori nei confronti della ex compagna e che, stando a quanto riportato, avrebbe minacciato di farle del male fino a sfregiarla, così come avvenuto per Gessica. Ecco allora che al pericolo dell’indifferenza si contrappone un altro rischio, quello dell’emulazione, che si nutre di meccanismi psicologici impossibili razionalmente da comprendere. Quello che è certo è che non è il silenzio lo strumento per combattere questa piaga, ma è alzare la voce, parlare, raccontare e diffondere una più forte cultura del rispetto delle donne e contro ogni forma di violenza di genere, partendo dai giovani. Fa riflettere infatti che sia chi è accusato di aver aggredito Gessica, sia l’uomo arrestato ieri dalla Polizia, abbiano entrambi intorno ai trent’anni; giovani uomini di origini ed estrazioni sociali diverse, a testimonianza che tanto ancora c’è da fare dal punto di vista culturale ed educativo, anche nei confronti delle nuove generazioni. L’impegno del Comune, delle associazioni, dei singoli cittadini – oltre alla solidarietà concreta nei confronti delle vittime . deve essere in questa direzione: parlare e confrontarsi, per prevenire la violenza e non solo contrastarla”.