San Marino di nuovo nella vicenda del parco eolico di Isola di Capo Rizzuto. Società Seas

San Marino di nuovo nella vicenda del parco eolico di Isola di Capo Rizzuto. Società Seas

SAN MARINO.  Gabriella Passariello di  zoom24.it: “L’Isola del vento”, Gratteri: “La famiglia Arena è una cosca di ‘ndrangheta di serie A” / Sequestrate tre società con sede a Crotone e a Isola Capo Rizzuto con relativi complessi aziendali, tra cui il Parco eolico “Wind Farm” per un valore di 350 milioni di euro

“La famiglia Arena per usare un termine calcistico è una cosca di ‘ndrangheta di serie A, controlla il battito cardiaco della provincia di Crotone. In passato più volte si è cercato di sequestrare uno dei più grandi parchi di Europa, quello di Isola Capo Rizzuto, così come i beni degli Arena, ma pezzo per pezzo si procedeva al dissequestro. Questa però sarà la volta buona. La Finanza in tutti questi anni non ha mollato e ancora più tenace e arrabbiata è arrivata ad individuare passaggi di quote societarie all’estero e in Italia riconducibili agli Arena”. Il procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri durante la conferenza stampa che si è tenuta oggi al comando provinciale della Guardia di Finanza ha illustrato insieme al comandante del Gico Michele Di Nunno, al comandante regionale Gianluigi Miglioli, al comandante del nucleo Carmine Virno e al comandante della sezione del Gico Gasparino La Rosa, i dettagli dell’operazione “L’isola del vento” condotta all’alba di stamattina dai finanzieri del Gico, (…) La longa manus. Pasquale Arena aveva realizzato nell’interesse della cosca il parco eolico Wind Farm, come ha precisato Di Nunno, messo in piedi un sistema ad hoc per evitare che il parco stesso fosse riconducibile alla cosca. Un sistema basato su una fitta rete di società estere con sede in Germania, Svizzera e Repubblica di San Marino, detentrici formali delle quote di tre società con sede a Crotone e a Isola Capo Rizzuto. (…) Il Parco eolico Wind Farm. Che ci fosse la mano della cosca Arena sul Parco eolico di Isola Capo Rizzuto, che con i suoi 48 aerogeneratori è considerato tra i più grandi in Europa per estensione e potenza erogatala, Dda di Catanzaro lo sapeva da anni. Tant’è che risale al 2012 il sequestro preventivo di beni, per un valore complessivo di 350 milioni di euro e che ha interessato non solo il Parco , ma il complesso materiale di tutte le quote relative al parco con una serie di società collaterali. In quella stessa operazione finirono sotto inchiesta non solo capi e gregari della cosca Arena, ma anche politici e titolari di società, rispetto ai quali il processo è tutt’oggi in corso. Le società sequestrate nel 2012 erano la Vent1 Rizzuto srl con sede legale in Crotone (Kr) le cui quote societarie sono state ripartite per il 34% Tiger Energy Project Gmbh (Germania), 30% Seas srl (Repubblica di San Marino), il 19% Nyhuis Beteilingungs Gmbk &Co. Kg (Germania), il 10 % Pommer & Scwarz Eneuerbareenergien Gesellschaft M. (Germania), il /% Eden Alfred Jpsef (Germania). L’intero complesso aziendale (Beni mobili, immobili e rapporti finanziari) costituito in particolare, dal Parco eolico denominato “Wind Farm Icr”, composto nel complesso d numero 48 aerogeneratori e relative opere accessorie realizzato in territorio di Isola Capo Rizzuto di proprietà della “Vent 1 Capo Rizzato srl”, Purena srl con sede legale a Isola Capo Rizzato e le relative quote societarie sono così ripartite: 60% Econex finance (Svizzera), 28% Nicola Arena 48 anni, Carmine Megna 12%,l’intero complesso aziendale della predetta “Purena srl”, Veda snc Ventura Fabiola &Co con sede legale a Isola, le cui quote ripartite per 80% a Ventura Fabiola Valeria e per il 20% a Maiolo Giovanni, l’inero complesso aziendale della “Veda snc”. L’autorità giudiziaria di San Marino, aveva poi disposto il sequestro di un’ulteriore società La Seas srl, che fin dalle fasi di avvio del progetto è risultata coinvolta nelle operazioni legate alla realizzazione del Parco. Tutte queste società compreso il Parco eolico furono nel tempo dissequestrate.

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