Rimini. Digiuno salta cena, raccolti 7mila euro dopo l’invito del Vescovo

Rimini. Digiuno salta cena, raccolti 7mila euro dopo l’invito del Vescovo

RIMINI. Circa 7.000 euro. È il frutto del digiuno “salta-cena” proposto dal Vescovo di Rimini in occasione del Mercoledì delle Ceneri in Basilica Cattedrale.

Comunicato stampa

Il digiuno suggerito in apertura del cammino quaresimale vuole contribuire ad una colletta a favore di tanti fratelli e sorelle disoccupati.
Una piaga che affligge la nostra società è la disoccupazione giovanile e la perdita del lavoro. Un piccolo segno di umana vicinanza e di cristiana prossimità a queste sorelle e fratelli è rappresentato dal Fondo per il lavoro, istituito dalla Diocesi di Rimini nell’ottobre del 2013.
Si tratta di un “piccolo” segno visibile creato dalla Chiesa riminese perché nella situazione di grave crisi occupazionale (di cui tutti abbiamo diretta conoscenza) la parola “solidarietà” non andasse scomparendo dal vocabolario, e i costanti richiami di Papa Francesco sulla necessità di dare lavoro per dare dignità e contro la globalizzazione dell’indifferenza, non rimanessero inascoltati.

Il Fondo è destinato a creare posti di lavoro, attraverso incentivi economici per l’avvio di nuove attività lavorative e assunzioni di disoccupati.
“La notevole mobilitazione fin qui attivata, da parte di enti, associazioni, parrocchie, movimenti ecclesiali, istituzioni e tanti, tantissimi privati e in forme diverse tra loro – spiega Roberto Casadei Menghi, coordinatore del Fondo – ha portato alla raccolta di 490.000 euro. Tale cifra ha portato all’assunzione di 101 persone, grazie alla collaborazione di 60 aziende”. In 21 casi si tratta di contratti a tempo indeterminato, mentre nel 65% di quelli a tempo determinato si sono verificati ulteriori contratti di lavoro.
Anche altre Diocesi italiane hanno preso a modello il Fondo per il Lavoro di Rimini per un intervento a favore dei disoccupati.

La proposta rappresenta, infatti, un piccolo contributo all’emergenza occupazionale, ma contiene anche una esplicita finalità educativa.

Esprime, infatti, vicinanza e solidarietà concreta a chi vive situazioni dolorose, a volte drammatiche, non solo economiche, ma anche umane, psicologiche e familiari. Richiama, inoltre, la comunità cristiana e tutti gli uomini di buona volontà al fatto che, anche se poveri, disponiamo almeno dei “due spiccioli” della vedova del Vangelo.
L’ iniziativa del Fondo in questi anni ha anche contribuito ad una maggiore sensibilizzazione – con forme e metodi lasciati alla creatività e alla sensibilità di ciascuno – sulla giustizia, sulla legalità, sulla essenzialità (contro la disonestà, l’avidità, l’evasione fiscale, lo spreco…).

 

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