Rimini. Voleva portare la figlia in Russia

Rimini. Voleva portare la figlia in Russia

Patrizia Lancellotti – Corriere Romagna«Il suo corpo profumava», la madre voleva portare il cadavere in RussiaHa dormito con la figlia morta per sette notti. «Ho capito che il trolley non sarebbe passato al metaldetector»

RIMINI. L’unica domanda rimasta senza risposta è: perchè l’ha fatto, perchè ha gettato via il corpo di sua figlia? E forse rimarrà tale per sempre. Gulnara Laktionova non sa ripetere altro che «non so» quando il pm Davide Ercolani gliela ripropone a più riprese durante l’interrogatorio durato tre ore e mezza sabato sera in questura. Per il resto tutto sembra ormai abbastanza chiaro, benché agghiacciante: una madre ha vegliato il cadavere di sua figlia per sette notti, poi, resasi conto che non poteva portarla in Russia con sé, ha deciso di chiuderla in un trolley e buttarla nelle acque del portocanale. «Ho dormito sempre con lei, il suo corpo profumava» ha risposto lasciando increduli i presenti che si chiedevano come fosse possibile dormire in un bilocale con un cadavere in stato di decomposizione senza sentirne
l’odore. Una ricostruzione, quella fatta appena sbarcata dall’aereo, «abbastanza traumatrica», l’ha definita il legale della donna, avvocato Mario Scarpa, ma che, se da un lato dimostra la “pazzia” sprigionata da un dolore enorme, dall’altro non esime la 48enne badante russa dai maltrattamenti e da ll’occultamento di cadavere: queste le accuse per non essersi presa cura di sua figlia Katerina, 27enne, malata di anoressia. (…)

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