Apre la stagione della caccia: 1600 ‘fucili’ pronti a sparare a San Marino

Apre la stagione della caccia: 1600 ‘fucili’ pronti a sparare a San Marino

L’informazione di San Marino: Anche istituto superiore per la protezione ambientale e Wwf avevano fatto un appello… inascoltato / “Fauna provata dal caldo” tra i motivi per rimandare l’apertura della caccia / Ogni anno anche 150-200 cacciatori italiani vengono sul titano per cacciare fringuelli e verdoni, che oltreconfine sono protetti

SAN MARINO. A San Marino quasi 1600 cacciatori sono pronti per l’apertura della caccia, prevista per oggi, 2 settembre. In Italia l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) ha chiesto di rimandare l’apertura stagionale. Ma nulla di fatto. (…) In sostanza l’Ispra “ha chiesto espressamente alle Regioni lo stop immediato dell’addestramento dei cani da caccia e dell’apertura anticipata della caccia agli uccelli migratori da appostamento prevista per il due settembre, il posticipo a ottobre di quella alle anatre, il divieto di caccia nelle aree incendiate, limitazioni temporali e di carniere per la fauna stanziale”. Il parere Ispra sulle “condizioni meteoclimatiche” e la caccia è inequivocabile, scrive il Wwf in una nota: “Le regioni si comportino di conseguenza, prevedendo il divieto o la forte limitazione dell’attività venatoria. Il Wwf, che agli inizi di agosto ha scritto a tutte le regioni per chiedere risposte serie e adeguate alla drammatica situazione della fauna e degli ecosistemi naturali, ritiene che quanto prescrive l’autorevole parere dell’Ispra sia davvero il minimo che le regioni debbano fare per garantire quel ‘nucleo di salvaguardia’ della fauna selvatica richiamato anche dalla Corte Costituzionale per rispettare le norme europee ed internazionali”. “Se si va a caccia in queste condizioni – continua il Wwf – non solo si uccidono animali stremati da fame e sete o ormai senza forze già consumate per fuggire dal fuoco, ma si attenta anche alla sopravvivenza delle future popolazioni di molte specie selvatiche.” (…)

L’appello di APAS: “Aspettate la pioggia prima di andare a cacciare”

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