Rimini. I ragazzi del progetto Sprar volontari a Giardini d’Autore

Rimini. I ragazzi del progetto Sprar volontari a Giardini d’Autore

RIMINI. Una squadra speciale di volontari ha collaborato all’allestimento di Giardini d’Autore: si tratta di una decina di ragazzi provenienti da Guinea, Nigeria, Gambia, Mali e Afghanistan, che fanno parte del progetto Sprar del Comune di Rimini, il percorso di accoglienza rivolto ai richiedenti asilo e ai rifugiati.

Comunicato stampa
Una decina di ragazzi, poco più che maggiorenni, provenienti da vari paesi, tra Guinea, Nigeria, Gambia, Mali e Afghanistan: è la speciale squadra di volontari che in questi giorni ha collaborato all’allestimento di “Giardini d’autore”, in programma oggi e domani in piazzale Fellini. I ragazzi fanno parte del progetto Sprar del Comune di Rimini, il percorso di accoglienza rivolto ai richiedenti asilo e ai rifugiati: negli ultimi giorni i ragazzi, tutti tra i 18 e i 25 anni, hanno collaborato con lo staff di “Giardini d’autore” per l’allestimento degli stand e la preparazione delle attività. Le loro ultime giornate sono trascorse tra l’impegno mattutino a scuola e il lavoro pomeridiano a piazzale Fellini, dove divisi in turni da tre si sono messi all’opera per completare l’allestimento dell’area che accoglie l’evento. Un impegno che proseguirà anche oggi e domani, quando saranno anche coinvolti attivamente in alcuni laboratori e attività organizzati per i visitatori.
“Il lavoro fatto da questi ragazzi è stato molto apprezzato dagli organizzatori – sottolinea il vicesindaco Gloria Lisi – Si sono dati tutti molto da fare, non si sono mai tirati indietro e si è creata davvero una bella atmosfera. Sono occasioni come queste – così come il coinvolgimento dei profughi e dei richiedenti protezione internazionale nelle attività dei Ci.Vi.Vo del Comune di Rimini – che consentono di superare pregiudizi, paure e favoriscono la conoscenza e l’incontro. E’ anche un chiaro segnale di cosa rappresenta l’accoglienza: non un atto dovuto, ma un merito. Per questi ragazzi l’accoglienza non è solo un ricevere, ma è un dare; signifi riconoscere il valore della gratuità di un gesto, l’importanza di prestare la propria opera alla comunità, allo stesso tempo ricevendo qualcosa indietro, che si tratti di imparare a fare un mestiere, sviluppare una competenza o semplicemente imparare a conoscere meglio la realtà in cui ora vivono”.

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