San Marino. Riunito oggi il Direttivo FUPS-CSdL: i pensionati chiedono certezze

San Marino. Riunito oggi il Direttivo FUPS-CSdL: i pensionati chiedono certezze
SAN MARINO. Quello che i pensionati e in generale tutti i cittadini di San Marino stanno vivendo è un periodo complesso e pieno di preoccupazioni per il futuro, su diversi fronti: situazione bancaria, fondi pensione, unificazione delle case di riposo, riforma pensionistica.
 
È indispensabile mettere mano all’ampliamento del Casale la Fiorina, aprendo il terzo lotto e completando la costruzione della casa di riposo  
 
Il giro di dimissioni e le nuove nomine che hanno coinvolto Banca Centrale e Cassa di Risparmio hanno aperto nuovi scenari in cui predomina ancora l’incertezza; i pensionati sono coinvolti a vario titolo in questa situazione, sia come correntisti di Cassa di Risparmio (probabilmente la banca più utilizzata dalle persone anziane), sia come titolari dei fondi pensione, che il Governo vorrebbe utilizzare per sostenere il sistema bancario sammarinese.
 
A questo riguardo il Direttivo FUPS-CSdL sottolinea che questo potrebbe avvenire solo a fronte di garanzie reali e documentate e solo dopo una consultazione tra i lavoratori ed i pensionati; è necessaria la massima trasparenza anche riguardo ai 31 milioni di fondi pensione depositati in Asset Banca; a questo proposito, questi soldi dove si trovano ora? Quando saranno disponibili? I pensionati esprimono la loro solidarietà ai correntisti di Asset, che da diversi mesi non possono utilizzare i loro risparmi, ed auspicano che questa amara vicenda si possa risolvere velocemente.
 
L’unificazione delle case di riposo sta diventando una storia senza fine. Al momento non si hanno notizie di date precise. Anche se sono stati fatti passi in avanti, i problemi da affrontare e da risolvere sono ancora tanti e complessi, su tutti la gestione del personale e la definizione del ruolo di SUMS.
 
L’obiettivo ultimo e più importante per i pensionati è il migliore trattamento possibile per gli ospiti del Casale la Fiorina. Il ricovero presso la struttura pubblica deve essere l’ultima opzione per una persona anziana, che deve restare il più possibile nell’ambito familiare. Prima del ricovero bisogna poter attuare tutte le altre opzioni possibili: la cura parentale, che va sostenuta con adeguate normative, le quali  al momento sono molto carenti ed inadeguate; il servizio territoriale domiciliare; le eventuali badanti. Sono alternative al ricovero in casa di riposo meno costose per la collettività e più soddisfacenti per le persone anziane.
 
Comunque quando il ricovero per vari motivi diventa indispensabile, è necessario che gli anziani sammarinesi abbiano tutti uguale trattamento. Per questo la FUPS è nettamente contraria al ricovero di alcune persone in strutture private a causa della mancanza di posti nella struttura pubblica; è quindi indispensabile mettere mano all’ampliamento del Casale la Fiorina, aprendo il terzo lotto e completando la costruzione della casa di cura.       
 
Grande attenzione da parte dei pensionati FUPS-CSdL è rivolta verso l’imminente ed annunciata riforma previdenziale. Il tema delle pensioni riguarda molto da vicino i pensionati, consapevoli che la riforma è assolutamente non rimandabile, se si vuole mantenere un soddisfacente e dignitoso tenore di vita nell’età avanzata. Ci preoccupa il metodo che sarà utilizzato per il confronto tra le parti in causa, ovvero datori di lavoro, lavoratori e pensionati, a cui il Governo si deve rivolgere per giungere ad una riforma sostenibile e condivisa. Solo con il contributo di tutti e in condizioni di pari dignità si può ottenere ciò che serve veramente senza conflitti sociali, i quali sono da evitare il più possibile in questo periodo già molto complicato per la società e lo Stato sammarinese. La FUPS attende pertanto di conoscere le proposte del Governo in materia di riforma previdenziale.
 
I pensionati, per realizzare una vera equità fiscale e sociale, chiedono la completa e corretta applicazione della riforma tributaria del 2013, attraverso il potenziamento dello strumento della Smac e dell’attività di controllo, che fino ad oggi è stata insufficiente. Al momento, la maggior parte del carico fiscale grava ancora sulle spalle dei lavoratori dipendenti e dei pensionati, i quali sono le uniche categorie che pagano per intero le tasse dovute.
 
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