SAN MARINO. Il tema delle antenne è stato il primo argomento oggi affrontato nella conferenza stampa tenuta a nome del Congresso di Stato, dai Segretari di Stato all’Istruzione, Marco Podeschi, al Territorio, Augusto Michelotti, alle Finanze, Simone Celli, e all’Economia, Andrea Zafferani. Il Governo è fermamente intenzionato ad andare avanti nonostante le proteste della Giunta di Castello di Acquaviva espresse in modo ‘indecoroso’.
Questo è un paese da quarto mondo in materia di telecomunicazioni dove il malaffare non è stato estraneo come ha messo in evidenza il processo Conto Mazzini. Invece di assegnare un servizio tramite appalto facendo incassare allo Stato oltre 20 milioni di euro, a un imprenditore del settore pare che fosse stata fatta balenare la possibilità di ottenere tutto con 4-5 milioni di euro dati a certi personaggi. Risultato. La somma per le tangenti forse solo in -minima? – parte è stata erogata, ma l’autorizzazione a creare quel servizio specifico in effetti non è mai arrivata.
Ora siamo davanti a qualcosa che induce non meno diffidenza. Mentre parte un progetto per far funzionare i telefonini in territorio sammarinese attraverso l’installazione di ben 22 antenne da 40 m, in contemporanea l’Azienda Autonoma di Stato per i servizi pubblici informa tutta la popolazione di essere in grado di portare la fibra ottica ad ogni indirizzo privato o pubblico, abitazione, negozio, fabbrica, laboratorio artigianale, uffici, eccetera.
Il collegamento di ogni punto del territorio con la fibra ottica non rende inutile, attraverso il sistema delle microcelle, i 22 antennoni?
Perché all’improvviso tutta questa fretta? Scrive l’Azienda di Stato: “Fibra ottica: una opportunità destinata a tutti gli utenti sammarinesi, per completare il cablaggio sino a dentro le unità immobiliari ed essere connessi con il mondo ad altissima velocità“
Il bando per l’assegnazione del 5G, in progetto negli altri Paesi, perché qui viene escluso a priori?