San Marino. Alla cena di Natale di Banca CIS un posto a tavola è per la solidarietà

San Marino. Alla cena di Natale di Banca CIS un posto a tavola è per la solidarietà

SAN MARINO. Raccolta fondi a favore della Croce Bianco Azzurra in occasione della tradizionale cena aziendale pre-natalizia di Banca CIS. Ieri mattina la consegna dei proventi.

 

[c.s.] Quest’anno Banca CIS ha voluto arricchire la tradizionale cena aziendale pre-natalizia di ulteriori significati, realizzando una raccolta fondi a favore della Croce Bianco Azzurra: una splendida realtà associativa sammarinese no-profit che fornisce un servizio di ambulanze per emergenze e trasporto malati, nata qualche anno fa per iniziativa di Gian Luca Mazza e operante sul nostro territorio ma conosciuta ed apprezzata per i suoi servizi anche nei territori limitrofi. E così martedì sera al Ritrovo dei Lavoratori fra una portata e l’altra è stato possibile dedicare un pensiero ed un gesto di solidarietà a questa giusta causa.

Questa mattina una delegazione di volontari della Croce Bianco Azzurra capitanata da Mazza, è stata ricevuta dal DG di Banca CIS Daniele Guidi che ha consegnato loro un simpatico salvadanaio a forma di albero di Natale con all’interno i proventi dell’iniziativa e un contributo dell’Istituto.

“La storia di Gian Luca Mazza, – spiega Gabriele Geminiani dell’Uff. Marketing del CIS – rappresenta una bella favola di Natale, un esempio mirabile di come ci si possa fare beffa della malasorte e di infelici incontri per dare una svolta verso l’alto alla propria vita. Infatti Gian Luca diede inizio a questa avventura proprio al termine di un’esperienza professionale ed umana che lo segnarono drammaticamente, destinando i pochi soldi rimasti all’acquisto della prima ambulanza, ovviamente usata. Una storia esemplare ed edificante, una bella favola a lieto fine che non può che regalarci speranza e farci riflettere di come le cose belle non facciano rumore, diversamente da notizie e interviste agli eroi negativi della nostra quotidianità, delle quali sono piene le cronache”.

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