Rimini. Non pagano le tasse per otto milioni Sequestrati casa e conti a quattro riminesi

Rimini. Non pagano le tasse per otto milioni Sequestrati casa e conti a quattro riminesi

Il Resto del Carlino. Non pagano le tasse per otto milioni Sequestrati casa e conti a quattro riminesi / Sottraevano i soldi da una società per azioni di Ancona 

RIMINI. I conti non tornavano da tempo agli uomini della Guardia di Finanza. Conti per milioni di euro. Quei soldi altro non erano che tasse non versate da una società marchigiana, ma di proprietà di un 45enne riminese. E gli sviluppi di queste indagini hanno portato al sequestro di beni per oltre un milione di euro a quattro indagati. Nel mirino delle Fiamme gialle era finita, sin dal 2010, una società di Ancona, la «Energo spa», di cui Denis Ceccoli, 45 anni, riminese, era il legale rappresentante. Ad una prima verifica della Finanza, conclusasi nel 2012, era emerso che l’azienda aveva omesso di versare le tasse per la bellezza di quasi otto milioni di euro. E già in quell’epoca Ceccoli era stato denunciato anche per utilizzo di fatture false. Ma in seguito alla verifica fiscale, stando all’accusa, il riminese, insieme alla compagna ed a due amici, avrebbero iniziato a mettere in essere operazioni fraudolente per evitare ‘l’aggressione’ di Equitalia. In pratica i quattro, tutti i riminesi, avrebbero sfruttato una società del settore logistico, con sede a San Giovanni in Marignano, per drenare beni e risorse finanziari proprio della vecchia società marchigiane per oltre un milione di euro. E nel 2017 gli uomini del Nucleo di polizia economica-finanziaria della Guardia di Finanza di Rimini hanno voluto andare ancora più a fondo. E hanno ricostruito, carte alla mano, tutte le operazioni ‘sospette’. I quattro (Denis Ceccoli, la compagna Aneta Pensksyk Kinga, il cinquantunenne riminese Roberto Stella e il 25enne Francesco Pavolucci di Bellaria), con operazioni fraudolente avrebbero, infatti, trasferito ogni elemento attivo alla nuova società marignanese con Denis Ceccoli che figurava come dipendente della nuova società con base nel Riminese. I tasselli del puzzle, messi insieme dalle Fiamme gialle, hanno così portato alla denuncia a piede libero dei quattro. (…)

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