San Marino. Consiglio G e G, in primo piano la vicenda Pierfelici

San Marino. Consiglio G e G, in primo piano la vicenda Pierfelici

SAN MARINO Consiglio Grande e Generale  13-20 marzo, seduta pomeridiana. Resoconto SMNA

In primo piano della seduta consiliare di oggi pomeriggio è la vicenda “Giustizia”. Come previsto dall’ordine del giorno dei lavori, si è aperto infatti il comma 8, con il Riferimento del Segretario di Stato per la Giustizia in merito alle deliberazioni del Consiglio Giudiziario Plenario e successivo dibattito” in cuigli iscritti ad intervenire sono ben 51.

Nell’intervento di apertura, il segretario di Stato Nicola Renzi ripercorre quindi le vicende della Commissione di Affari Giustizia e del Consiglio giudiziario Plenario che hanno portato infine il 5 marzo scorso alla revoca del Magistrato Dirigente Valeria Pierfelici.  Dalla disamina dei fatti, per il Segretario di Stato  emerge come le accuse mosse, in tale passaggio, alla maggioranza, “siano completamente destituite di ogni fondamento”. In particolare, rispetto alle critiche di ingerenza sulla magistratura, “la politica non ha messo le mani proprio su nulla- replica- semmai è stata tirata in mezzo, non so se più o meno volutamente, dai vari riferimenti del Magistrato Dirigente alla Commissione Affari di Giustizia”. E  “la stessa politica, poi- prosegue- non ha contribuito in modo determinante a nessuna deliberazione successiva, limitandosi a prendere atto delle analisi e delle volontà della stragrande maggioranza dei magistrati della Repubblica”.  Ancora:  “non è affatto vero- puntualizza- che il Magistrato Dirigente viene allontanato nel momento in cui denuncia alcuni gravi fatti”. Anzi, l’allontanamento viene deciso “perché, tra le altre cose- spiega riprendendo le motivazioni del Consiglio giudiziario- il magistrato dirigente ha fornito alla Commissione notizie prive di prove, mediante le quali ha attribuito a diversi magistrati comportamenti capaci di offenderne il decoro e l’onore e complessivamente di intaccare il prestigio della magistratura; ha espresso opinioni, valutazioni, congetture inopportuna senza fare denunce”.

Nel corso del dibattito le posizioni di maggioranza e opposizioni restano molto distanti. I consiglieri di Adesso.sm sostengono le posizioni espresse dal Segretario di Stato. Eva Guidi, Ssd, replica al giudizio di illegittimità della revoca perché “non prevista esplicitamente per legge.”  Ma “il fatto che una cosa non sia prevista- risponde infatti- non significa che non sia consentita”.  Si è seguita, chiarisce, l’interpretazione data in sede di Consiglio giudiziario plenario “da un largo numero di magistrati di alto rango e grande esperienza sul fatto che il ruolo amministrativo e organizzativo del Magistrato Dirigente potesse essere revocato dall’organo stesso che l’aveva nominato”. Roger Zavoli, R, difende l’operato dei colleghi di maggioranza in Consiglio plenario dove le deliberazioni sono state quelle “della maggior parte dei magistrati”. E “possono non piacere- prosegue- ma accusare altri di complotti e ingerenze fa male, ma- stigmatizza- anche un po’ di schifo”.             Sulla illegittimità della revoca del magistrato dirigente per la mancanza di una normativa che la preveda, insiste Alessandro Cardelli, Pdcs che lancia un monito. Se infatti il Consiglio giudiziario ha proceduto attraverso un ordine del giorno si crea, sostiene il capogruppo, un precedente: “Allora da domani- ipotizza- noi potremo revocare anche la Reggenza con un Odg, perché nel nostro ordinamento non è prevista la revoca di una istituzione”.  Punta il dito contro la maggioranza anche Federico Pedini Amati, Mdsi:  “Di tutta questa faccenda avete fatto un mostro- manda a dire- avete gestito le cose nel peggior modo possibile”.

Il dibattito si interrompe quando mancano ormai pochi interventi.

Di seguito un estratto della prima parte della seduta odierna.

Sono intervenuti

COMMA 8. Riferimento del Segretario di Stato per la Giustizia in merito alle deliberazioni del Consiglio Giudiziario Plenario e successivo dibattito.

Nicola Renzi, Sds con delega alla Giustizia        

Il Consiglio Giudiziario Plenario, a grande maggioranza ritiene che il Magistrato Dirigente abbia: “1) fornito alla Commissione notizie prive di prove, mediante le quali ha attribuito a diversi Magistrati comportamenti capaci di offenderne il decoro e l’onore e complessivamente di intaccare il prestigio della magistratura; 2) ha espresso opinioni, valutazioni, congetture inopportune su vicende per le quali sono in corso procedimenti penali, su presunti attacchi all’indipendenza della magistratura, sui rapporti fra politica e Tribunale, fra magistrato Dirigente e Commissione per gli Affari di Giustizia, sul rispetto del segreto istruttorio. Tali condotte, che realizzano atti d’esercizio di pubbliche funzioni, sono da giudicare censurabili e inosservanti del dovere di operare con obiettività, imparzialità e prudente equilibrio…”

Eva Guidi, Ssd

Roberto Ciavatta, Rete

Fabrizio Perotto, Rf

Alessandro Cardelli, Pdcs

Luca Santolini, C10  

Giovanna Cecchetti, Ps

Roger Zavoli, Rf

lTeodoro Lonfernini, Pdcs 

Michele Muratori, Ssd 

Federico Pedini Amati, Mdsi 

Davide Forcellini, Rete

Roberto Joseph Carlini, Ssd

Pasquale Valentini, Pdcs 

Dalibor Riccardi, Psd 

Jader Tosi, C10

Oscar Mina, Pdcs

Marco Gatti, Pdcs

Leggi il comunicato

 

 

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