San Marino. Matteo Salvatore negli annali della cronaca nera sammarinese, Giovanni Zangoli

San Marino. Matteo Salvatore negli annali della cronaca nera sammarinese, Giovanni Zangoli

SAN MARINO Risale a 45 anni fa l’episodio di cronaca nera che il giornalista Giovanni Zangoli ha riproposto sul n.8 del mensile SUPER. Un tuffo nel passato con un episodio che all’epoca fece molto scalpore. 

Un omicidio eccellente spicca negli annali della cronaca nera sammarinese. Un caso che di clamore ne sollevò parecchio all’epoca – siamo negli anni 70 – per la popolarità del personaggio che finì agli arresti. Lui spedito ai Cappuccini e la sua compagna al Creatore. Era l’estate del 1973 quando Matteo Salvatore, cantautore folk, venne arrestato con l’accusa di omicidio. Il suo nome oggi si ricorda a malapena, ma all’epoca Matteo Salvatore era qualcuno. Si era ritagliato una buona fetta di popolarità dopo un’infanzia di miseria e una gioventù altrettanto magra. Era nato ad Apricena, provincia di Foggia, il 16 giugno 1925, genitori poverissimi, figli da crescere nella disperazione e nell’analfabetismo in cui navigava l’Italia negli anni seguenti alla grande guerra, il Meridione in particolare. Non a caso infanzia e povertà saranno i temi ricorrenti nei suoi primi testi, le sue prime ballate in cui allegria e ironia si intrecciano con un tocco di irriverenza. E’ importante ripercorrere le tappe della dura gavetta per entrare nel mondo di un artista decisamente ‘diverso’, tanto da attirare l’attenzione di intellettuali del rango di Italo Calvino che disse di lui. «Le parole di Matteo Salvatore le dobbiamo ancora inventare». Eugenio Bennato lo ricorda come “grande poeta di povera gente, figlio diverso del sud d’Italia”. Per Renzo Arbore, suo amico ed estimatore “l fascino della voce di Matteo non è raccontabile, si può solo parlare della sua straordinaria autenticità”.

Tanto basta per inquadrare un artista innovatore di un nuovo stile che aveva anticipato la generazione dei grandi cantautori italiani in un periodo dove il folk revival aveva conquistato estimatori e discografici. Effettivamente lasciavano il segno i suoi testi ai quali pare collaborasse anche la moglie Ida. Lei sapeva scrivere, era una valida spalla nel mettere ordine a musica e parole.
Ma c’era anche una compagna nella vita di Matteo Salvatore, una amore neanche tanto segreto a quanto pare, Adriana Doriani, corista, che lo seguiva nei suoi spettacoli.
Lo seguì anche a San Marino nel settembre del 1973 per uno spettacolo che doveva tenersi a Serravalle, una festa di piazza (piazza Bertoldi) all’insegna del folk. Alloggiavano all’hotel Titano quella sera l’artista pugliese e la sua compagna. Ma i suoi fans lo avrebbero atteso invano sulla piazza. la metà della pena come prevede la legge sammarinese.

Leggi l’intero articolo di Giovanni Zangoli

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy