San Marino. La Fiorita campione del Titano

San Marino. La Fiorita  campione del Titano

SAN MARINO Sul campo di Montecchio una partita combattuta. Alla fine la spunta la Fiorita di Montegiardino che conquista il secondo scudetto consecutivo.

[Foto Pruccoli]

 

La Fiorita si laurea squadra campione di San Marino per il secondo anno di seguito. È un “gollonzo” di Marco Gasperoni a decidere la finale con la Folgore, che si batte fino allo scadere del quarto minuto di recupero ma che alla fine non riesce nella missione di riportare il titolo a Falciano. 

Fin dai primi minuti della gara, la squadra di Lasagni dimostra di essersi caricata al punto giusto. Un paio di interventi puliti ma decisi su Ricchiuti, una delle fonti di gioco più temute de La Fiorita, lo testimoniano. La squadra di Montegiardino, da parte sua, non sembra avere particolarmente fretta di affondare ma osserva l’andamento degli eventi con la tranquillità di chi, in una finale, si trova a proprio agio un po’ come nel salotto di casa sua.
La prima mezz’ora di gara è piuttosto bloccata. Al 5’ Rinaldi, servito da Ricchiuti, penetra in area e viene strattonato da Sartori. Ma non c’è spazio per le proteste, perché la bandierina del primo assistente si è già alzata per ravvisare il fuorigioco dell’uomo-partita della finale di un anno fa.

Sull’altro fronte, Lago in piena area ha la possibilità di battere a rete, ma anche qui la posizione del numero 11 viene punita dal fischio dell’arbitro Avoni.
La prima conclusione “legittima” della gara arriva al quarto d’ora, quando Selva, dopo aver fatto a sportellate con Brolli, appoggia per Villanova, che converge dalla destra e sfruttando un rimpallo va al tiro: la palla finisce a lato della porta di Bicchiarelli.
Rinaldi, al 25’, sfrutta un servizio di Ricchiuti per sfrecciare sulla corsia sinistra, prima di proporre al centro un pallone che sarebbe più che invitante se qualche compagno fosse pronto per sfruttarlo, ma in zona c’è il solo Brolli che spazza senza andare tanto per il sottile.
Savioli, dalla parte opposta del campo, mette un traversone che diventa preda facile di Vivan. Nella stessa azione Lago cade a contatto con Gasperoni, ma per Avoni non ci sono gli estremi per il rigore.
Il punteggio si sblocca alla mezz’ora di gioco, e quasi per caso, nel senso che quello che Gasperoni effettua dalla corsia destra sarebbe dovuto essere un cross e invece diventa un tiro con traiettoria beffarda a scavalcare Bicchiarelli. Consapevole dell’ “equivoco”, lo stesso Gasperoni esulta in maniera molto composta. Eppure è una finale Scudetto, e la sua Fiorita la sta vincendo.

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