San Marino. Scoppio di bombole gas, operaio finì ustionato. Condannata amministratrice

San Marino. Scoppio di bombole gas, operaio finì ustionato. Condannata amministratrice

Antonio Fabbri su  L’informazione di San Marino: Scoppio di bombole gas, operaio finì ustionato. Condannata amministratrice

Fu un brutto infortunio sul lavoro nel quale rimase ustionato un dipendente della ditta Beccari che si occupa della raccolta e smaltimento di rifiuti. L’incidente si verificò il 21 novembre del 2016. L’uomo che stava lavorando ad una pressa per i rifiuti ferrosi, aveva però inserito nella pressa anche delle bombolette, pensando che fossero vuote. Una volta inserite nella pressa questa ebbe un la funzionamento, e quando l’operaio si avvicinò per sbloccarla, le bombole che nel frattempo erano state messe nel macchinario esplosero. Le fiamme divamparono addosso all’operaio, 42enne di origine rumena, che finì al reparto grandi ustionati del Bufalini di Cesena con una prognosi iniziale di 30 giorni. Lo scoppio venne avvertito in tutta la zona. Ieri mattina il processo che ha visto imputati l’amministratrice dell’azienda, Samantha Beccari e un consulente per la sicurezza dell’Azienda, Francesco Gasperoni.

Ascoltati alcuni testimoni, tra cui anche la vittima dell’infortunio, si è passati alle conclusioni. Il Procuratore del fisco, Roberto Cesarini, ha chiesto l’assoluzione del consulente Gasperoni per non aver commesso il fatto e la condanna ad alcune sanzioni amministrative e per le lesioni dell’amministratrice. Si è associato alla conclusione del Pf l’avvocato Marino Federico Fattori, difensore di Gasperoni.  Ha invece chiesto l’assorbimento di diversi capi d’accusa nella contestazione principale, il difensore della amministratrice dell’azienda, l’avvocato Rossano Fabbri, che ha affermato come l’inserimento delle bombole  nella pressa, fu un errore generato da una incomprensione, mischiando conseguentemente rifiuti speciali con rifiuti pericolosi che dovevano solo essere stoccati e non trattati. Alla fine il giudice Battaglino, dopo aver valutato il fatto ha sostanzialmente accolto le richieste della procura fiscale, assolvendo il consulente Gasperoni, e condannando l’amministratrice a un mese e 15 giorni di arresto e ad una multa complessiva di 2000 euro, concedendo i benefici di legge della non menzione  e della sospensione della pena. L’azienda tra l’altro ha già provveduto a risarcire il danno alla parte lesa.  

 

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