San Marino. Quando Savorelli difese il buon nome della Repubblica

San Marino. Quando Savorelli difese il buon nome della Repubblica

SAN MARINO. L’informazione di San Marino: Quando Savorelli difese il buon nome della Repubblica/Nel 1824 un libretto infamante circolò a Roma rischiando di compromettere la libertà stessa del Titano

Nel 1824, le relazioni fra San Marino e la Corte Pontificia, che da tempo ormai continuano pacifiche, subiscono un’incrinatura. Alla morte di Pio VII, amico costante e benevolo della Repubblica, sale sulla cattedra di San Pietro Annibale della Genga, Leone XII, e San Marino decide di far pervenire al Pontefice, come d’uso, l’espressione del deferente omaggio della Repubblica. Il Governo incarica della cosa il Conte di Forlì Alessandro Savorelli (un nome che all’epoca suscitava, a differenza di oggi, grande rispetto) ma accade qualcosa di strano: nonostante ripetute richieste Savorelli non riesce a ottenere udienza dal Papa. Inoltre, cosa ancora più strana, il collega che ha scelto per la missione, monsignor Stefano Scerra, declina l’incarico adducendo motivi vaghi e poco plausibili. Sul Titano la notizia crea non poco sconcerto e preoccupazione e il Governo prega il card. Albani – eletto nel 1819 Protettore della Repubblica presso la Santa Sede – di indagare sul motivo per il quale il Santo Padre si è rifiutato di ricevere la legazione sammarinese. (…)

Da ogni parte pervengono dichiarazioni di simpatia, di stima e di partecipazione allo sdegno contro tanta viltà, cui si aggiungono gli attestati dei vescovi vicini, che energicamente protestano contro l’accusa di irreligione e di insubordinazione all’autorità ecclesiastica. Raccolti tutti i documenti ritenuti adatti a con- futare le accuse dei calunniatori, i Reggenti li fanno pervenire, per mezzo di Savorelli, al cardinale Albani, perché li consegni al cardinale Della Somaglia, Segretario di Stato, insieme a una memoria a lui diretta, in cui si chiede di cancellare «la bruttissima macchia impressa (alla Repubblica) in faccia a tutto il Mondo Cattolico coll’essere esclusa Ella sola dal prestare ossequio al Supremo Pastore della Chiesa». (…)

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