Rimini. Controlli della Polizia di Stato: otto arrestati, cinque denunciati e centinaia identificati

Rimini. Controlli della Polizia di Stato: otto arrestati, cinque denunciati e centinaia identificati

Comunicato stampa del 6 settembre 2018

 

CONTROLLI DELLA POLIZIA DI STATO: OTTO ARRESTATI, CINQUE DENUNCIATI E CENTINAIA GLI IDENTIFICATI

 

Si sono conclusi alle prime luci dell’alba i servizi di controllo del territorio predisposti per contrastare lo spaccio di sostanze stupefacenti, e per verificare l’osservanza da parte di cittadini stranieri del rispetto della vigente normativa inerente l’ingresso e la permanenza sul territorio nazionale, per contrastare i reati contro la persona ed il patrimonio, nei luoghi della movida riminese e presso i parchi cittadini.

L’operazione che ha impiegato decine di uomini della delle Volanti della Questura di Rimini ha visto l’impiego anche del personale dei Reparti Prevenzione Crimine di Reggio Emilia, Bologna e Genova, nonché dell’unità cinofila della Polizia di Stato.

Importanti i risultati operativi: soltanto nelle ultime 24 ore sono stati 8 gli arrestati, 5 i denunciati e centinaia gli identificati e diverse le espulsioni dal territorio nazionale.

 

Nella giornata di ieri un equipaggio del Reparto Prevenzione Crimine di Reggio Emilia su disposizione della Locale Sala Operativa, è intervenuto in via Lussemburgo dove era stata segnalata una lite violenta tra un uomo ed una donna; in particolare, il segnalante ha riferito al 113 di aver visto un uomo trascinare una donna per i capelli, all’interno dell’immobile ubicato lì vicino.

Giunti sul posto, appoggiato all’inferriata al piano terra fronte strada di tale abitazione, i poliziotti hanno trovato un uomo in slip intento a fumare tranquillamente una sigaretta; vista l’insolita scena, sempre in considerazione della particolarità della segnalazione, nonché la corrispondenza  del luogo segnalato al 113, i poliziotti hanno effettuato alcuni approfondimenti al fine di trovare riscontri all’episodio segnalato; a richiesta degli operatori, quell’uomo ha riferito  che non aveva assistito ad alcuna lite, nè aveva notato persone intente a litigare. Gli veniva richiesto se all’interno dell’abitazione fosse presente un’altra persona: l’uomo riferiva di trovarsi in compagnia di una sua amica, affittuaria dell’immobile, la quale si portava all’esterno, accortasi della presenza degli agenti

Non convinti delle versioni fornite dai due, agli stessi veniva richiesto di esibire documento di identificazione; proprio mentre l’uomo si recava all’interno dell’abitazione per recuperare il documento, la donna, con voce bassa ha riferito che effettivamente vi era stata una violenta lite soltanto verbale con il suo coabitante, ma che non aveva ricevuto percosse o violenze fisiche. Sulla scorta delle informazioni acquisite e su consenso della donna, i poliziotti sono quindi  entrati nell’abitazione mentre l’uomo, con voce alterata, affermava: “Portatemi in Questura, Voglio venire in Questura e sistemiamo tutto”. All’interno dell’abitazione i poliziotti hanno verificato che l’appartamento era leggermente a soqquadro e si avvertiva forte odore di vino, le cui tracce erano visibili sul muro e sul letto che appariva fuori posizione, ovvero in mezzo alla stanza, tutti elementi riconducibili e confermanti un avvenuto acceso diverbio tra le parti conviventi. L’uomo, visibilmente alterato dall’alcool in quanto pronunciava frasi sconnesse e senza senso.

La donna, dopo essere stata identificata e aver cercato comunque di ridimensionare l’accaduto affermando che si era trattato di una banale lite, in un secondo momento ha confermato di aver avuto un violento diverbio con il coinquilino, alterco generato dall’abuso di alcool da parte di quest‘ultimo e contestualmente ha manifestato la volontà di allontanarlo dato che ultimamente si erano già verificati episodi analoghi.

Invitato anche dagli operatori a lasciare l’appartamento, al fine di smaltire la tensione e l’incomprensione con la donna in attesa di momenti più tranquilli per eventuali chiarimenti tra loro, l’uomo ha iniziato ad alternare atteggiamenti collaborativi ad atteggiamenti provocatori, ostili e sconclusionati, tipici di colui che ha fatto abuso di sostanze alcoliche, attestato dal forte alito vinoso; infatti l’uomo, dapprima ha acconsentito a lasciare l’abitazione ritenendo la soluzione idonea a pacificare il rapporto di convivenza, poi, improvvisamente si è portato sul piano cucina e tentava di aprire un cellulare in suo possesso, con l’ausilio di un coltello da cucina ferendosi ad un dito e sbattendo ripetutamente detto telefono sul pianale frantumandolo.

L’uomo è stato quindi condotto presso la Questura di Rimini dove è stato arrestato per resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale.

 

E’ scattata nella Sala operativa della Questura di Rimini l’alert del sistema informativo, che segnalava la presenza di clienti alloggiati in hotel siti sul lungomare di Rimini, poiché ricercati.

Nel primo caso di trattava di un uomo, 36enne di origine tunisina, sul quale pendeva un ordine di cattura emesso dall’Autorità Giudiziaria di Firenze, che disponeva il suo arresto immediato poiché revocato il provvedimento di sospensione dell’ordine di carcerazione. Giunti sul posto, i poliziotti hanno quindi verificato l’effettiva presenza dell’uomo nella stanza, che veniva controllato e messo in sicurezza. Accompagnato presso gli uffici della Questura, per procedere all’identificazione, si appurava che lo stesso doveva espiare una condanna definitiva di circa 6 mesi di reclusione per reati concernenti gli stupefacenti, e dopo le formalità di rito veniva associato presso la locale casa circondariale.

Nel secondo caso, si trattava di un 32enne di Torino, sul quale pendeva un ordine di cattura emesso dall’Autorità Giudiziaria di Torino che disponeva il suo arresto immediato poiché revocato il provvedimento di sospensione dell’ordine di carcerazione. Anche in questo caso, i poliziotti hanno trovato l’uomo nella stanza dell’albergo e quindi lo hanno controllato, messo in sicurezza ed accompagnato in Questura. Lo stesso dovrà espiare una condanna definitiva di 2 anni e 5 mesi per i reati di furto aggravato e rapina, e dopo le formalità di rito veniva associato presso la locale casa circondariale.

 

Nella primo pomeriggio di ieri invece un Equipaggio del Reparto Prevenzione Crimine di Reggio Emilia, su disposizione della Sala Operativa si sono recati all’interno di un parco cittadino da dove erano giunte da parte di alcuni utenti, delle segnalazioni di spaccio da parte di un gruppo di  stranieri.

Nel sopraggiungere sul luogo, già conosciuto alle Forze di Polizia, i poliziotti hanno infatti notato un gruppo di persone che alla vista dei poliziotti hanno iniziato a percorrere con passo svelto questo viale Settembrini, per eludere il controllo.

I poliziotti però hanno subito individuato e bloccato il tentativo di fuga di una di quelle persone che bloccato in sicurezza è stato sottoposto ad accertamenti.

L’uomo a un primo controllo è risultato avere numerosi precedenti di polizia, tra cui rissa e resistenza a pubblico ufficiale, rapina, furto e, soprattutto, è risultato essere stato arrestato per concorso in spaccio di sostanze stupefacenti in flagranza di reato in data 01/08/2018, reato commesso nello stesso luogo in cui è stato ritrovato e arrestato ieri. L’uomo infatti per quell’episodio risultava avere in atto la misura della detenzione domiciliare, emessa dal Tribunale di Rimini in data 01/08/2018 con la quale si autorizzava lo stesso a raggiungere il luogo degli arresti domiciliari.

Ulteriori accertamenti hanno inoltre permesso di verificare che in data 02/08/2018 veniva fermato e tratto in arresto dalle Volanti della Questura di Piacenza per lo stesso reato per il quale si è proceduto ieri.

L’uomo pertanto è stato condotto presso gli uffici della Questura di Rimini, dove è stato arrestato per il reato di evasione.

 

L’ultima attività nell’ordine di tempo è quella posta in essere durante la notte appena trascorsa dagli uomini delle Volanti. A finire in manette per rapina sono state quattro persone.

Un equipaggio delle volanti della Questura di Rimini, impegnata nei servizi di controllo del territorio finalizzata al contrasto dei reati predatori e allo spaccio di sostanze stupefacenti, mentre transitava nei pressi del Lungomare Claudio Tintori, è stato avvicinato da una persona in stato di agitazione la quale riferiva di aver appena subito una rapina da parte di quattro soggetti di origine probabilmente nordafricana.

La vittima ha riferito che pochi minuti prima all’altezza di un bagno in Viale Tintori, mentre percorreva la battigia veniva avvicinato da due persone e successivamente sopraggiungevano altri due soggetti: uno dei 4 gli ha puntato un coltello al fianco proferendo testuali parole “ DAMMI IL TELEFONO E LA COLLANA OPPURE TI AMMAZZO”

Il malcapitato particolarmente agitato e spaventato che i soggetti potessero fargli del male, gli ha consegnato il telefono cellulare di colore nero con lo schermo infranto mentre gli stessigli strappavano la collana dal collo (si precisa che la collana era un oggetto di scarso valore economico). –

A tal punto, i rei, perpetrata la rapina, si sono allontanati in direzione Riccione con l’intento di far perdere le loro tracce mentre la persona rapinata è risalita in strada con il fine di chiedere aiuto a qualche passante. –

Il rapinato riusciva a fornire agli agenti una descrizione abbastanza dettagliata dei quattro.

E così acquisite le descrizioni dei soggetti sono immediatamente iniziate le ricerche del rapinato, diramate via radio a tutte gli equipaggi presenti sul territorio.

Le due pattuglie, immediatamente si adoperavano alla ricerca degli stessi portandosi sulla spiaggia corrispondente alla direzione di fuga dei soggetti. –

Giunti in spiaggia, precisamente presso il lido vicino, gli agenti hanno notato 4 persone, corrispondenti alle descrizioni, sedute intorno ad un tavolo, intente a consumare bevande alcoliche. Uno dei quattro, visti i poliziotti, ha cercato di disfarsi di un telefonino gettandolo sulla sabbia e contestualmente cercava di dileguarsi.

Tutto è stato vano perché i poliziotti sono riusciti a bloccare in sicurezza i quattro rapinatori.

Uno di essi ha iniziato a dimenarsi e sbracciarsi per evitare il recupero dell’oggetto. L’azione non andava a buon fine in quanto il soggetto veniva subito immobilizzato con l’uso dello spray in dotazione Oleoresin Capsicum. –

La perquisizione ha consentito di ritrovare sia il cellulare rapinato che il coltello utilizzato per commettere il reato.

I quattro, di origine marocchina nati dal 1991 al 1994 e tutti irregolari sul territorio, dopo essere stati compiutamente identificati, sono stati arrestati per rapina.

 

 

 

 

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