San Marino. Pubblicato il report della Fondazione Caponnetto – OMCOM sulla criminalità organizzata

San Marino. Pubblicato il report della Fondazione Caponnetto – OMCOM sulla criminalità organizzata

SAN MARINO. Pubblicato Pubblicato il report della Fondazione Caponnetto – OMCOM sulla criminalità organizzata.

Il report riepiloga le operazioni che hanno toccato il territorio di San Marino a partire dal 2012. Relativamente alle più recenti ricorda:

Il 15 dicembre del 2017 la Dia di Bologna ha fatto una operazione contro il riciclaggio lungo l’asse Ravenna-Foggia che ha visto anche dei passaggi a San Marino e collegabile a gruppi in qualche modo della Società Foggiana (ex clan Parrulli – Ferraro).

Nel gennaio del 2018 è emerso che il clan Moccia della camorra ha molto probabilmente trasportato a partire dal 2012 soldi a San Marino.
 
Il 10 ottobre del 2018 la Dia di Napoli ha sequestrato 2 conti correnti a San Marino riconducibili al clan Misso.
Degno di attenzione anche il recente caso di autoriciclaggio che ha coinvolto una coppia di coniugi e per cui è stata applicata la legge 100/2013.
 
La recente operazione Easy Bridge del 28 novembre 2018 ha coinvolto in un riciclaggio internazionale dei commercialisti operanti sul Titano. In tale inchiesta son coinvolti pure soggetti campani e siciliani“.
 
Il report avverte su una possibile “italianizzazione dei fenomeni criminali” con una diversificazione degli investimenti. “Bisogna quindi prestare la massima attenzione alle seguenti fenomenologie per monitorare eventuali infiltrazioni:

• acquisizione di ristoranti;
• acquisizione di alberghi;
• acquisizione di negozi;
• appalti pubblici;
• appalti privati;
• acquisizione di immobili;
• gestione centri scommesse, slot, compro oro, tabacchi“.

 
Avverte inoltre del possibile “rischio dell’entrata in Repubblica da parte di qualche mega cordata straniera mirante de facto ad impossessarsi del Titano” specificando come questo scenario “che può in un primo momento sembrare irrealistico e che ad oggi non si è corso, va comunque previsto perché dal punto di vista pratico è realizzabile ed è alla portata di diverse tipologie criminali transnazionali. Con un paio di miliardi di euro, forse anche meno, stante la crisi dalla quale la repubblica del Titano non è ancora uscita, un qualsivoglia gruppo straniero potrebbe tranquillamente impossessarsi de facto del sistema paese“.
 
Il report, infine evidenzia come “L’Aisa in questo momento storico sarebbe da attuare al più presto possibile per poter arginare eventuali ingressi sia di basso che di alto profilo”. Inoltre consiglie “l’emanazione di un T.U. in materia di antiriciclaggio, un programma di formazione continua in tale materia per le forze di polizia, aumentare da un punto di vista sostanziale la collaborazione con la figura degli intermediari finanziari“.
 
 

 

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