SAN MARINO. [c.s.] “Rispetto alla riproposizione, apparsa in data odierna su alcuni organi di informazione sammarinesi, della vicenda inerente i presunti messaggi che sarebbero stati indirizzati, per il tramite di Alessandro Rossi, da Claudio Podeschi alla dott.ssa Valeria Pierfelici con i quali quest’ ultimo avrebbe richiesto “l’ impunità in vista del secondo grado del processo sul conto Mazzini” e, “di fatto, la testa di Buriani” pare evidentemente doveroso ribadire quanto segue.
Claudio Podeschi non ha mai richiesto garanzie di impunità né direttamente nè indirettamente a chicchessia: come il mio assistito ben sa dopo i lunghi anni di calvario giudiziario la dott.ssa Pierfelici non ha e non avrebbe potuto avere alcuna facoltá o capacità di influenzare l’ esito del secondo grado di giudizio del processo Mazzini.
Nè, d’ altra parte, alcuna informazione utile per ottenere “la testa di Buriani” il mio assistito avrebbe potuto utilizzare nell’ ambito delle asserire proposte di accordo: le uniche informazioni ritenute rilevanti sulla condotta processuale degli organi inquirenti del procedimento Mazzini sono già state segnalate nelle sedi competenti e non sono, si ritiene, un segreto per nessuno.
Onde evitare per l’ ennesima volta di essere tirati in ballo rispetto a dinamiche delle quali continuano a sfuggire i reali contorni (non si comprende, infatti, per quale ragione se le dinamiche fossero quelle descritte, il latore del messaggio lo avrebbe consegnato, oltre che alla dott.ssa Pierfelici, anche al dott. Buriani) si ribadisce come Claudio Podeschi si già rivolto, come preannunciato a suo tempo, all’ Autorità Giudiziaria affinché venga fatta piena luce sull’ accaduto e venga smentito quando indebitamente attribuitogli”.