L’Anfiteatro è un tesoro unico
Giovanni Rimondini: Caro Luigi Franchini, da come scrive lei mi sembra avere la mia età – vado per gli 80 – e, non si offenda per favore, lo dico senza cattiveria, appare proprio senza competenze di archeologia o di storia, ma giustamente preoccupato per eventuali spese che ritiene straordinarie ed eccessive che il nostro povero comune dovrebbe affrontare per restaurare l’Anfiteatro e ricostruire altrove il Ceis. Sono uno dei suoi ‘appassionati di archeologia’ e la sua lettera mi ha stimolato tanto da volerle rispondere in amicizia, perché no? Si possono avere pareri discordi, siamo in democrazia, almeno crediamo di esserlo, no? Sono preoccupato anch’io perché purtroppo è vero che il nostro povero Comune buttava i miliardi di lire e adesso butta i milioni di euro dalla finestra. Ma come fa lei a sostenere che l’Anfiteatro di Ariminum – il nome romano della nostra Città – sia stato ‘costruito alla meglio’ e sia risultato ‘circo di modesto valore’? Non basta mica dirlo, o scriverlo due volte, aggiungendo anche che è stato restaurato ‘con mattoncini stuccati a vista’ – bisogna dimostrarlo con argomenti generali e dettagli critici precisi. (…)
Articolo tratto da Il Resto del Carlino